lunedì 18 settembre 2023

La macchina per far sparire i morti

Mi trovo con un mio amico in una sala che assomiglia a quella dove si fanno le operazioni chirurgiche: muri con piastrelle verdi opache, luce al neon fredda, odore di ospedale e di disinfettante. Ma non è una sala per operazioni, è un luogo che si trova probabilmente sottoterra e dove ci sono macchine all'avanguardia di colore bianco che servono per trasformare un cadavere in polvere. Questo mio amico mi spiega i passaggi vari delle macchine: ce n'è una che prende il corpo appena morto e lo trasforma direttamente in scheletro, poi ce n'è un'altra che prende lo scheletro e trasforma la consistenza delle ossa per farle diventare friabili come dei biscotti, e infine c'è una sorta di macchina che prende queste ossa, le macina e le trasporta in un grandissimo contenitore anch'esso sotterraneo dove verranno lasciate per sempre. Mi racconta insomma che è l'ultimo trovato della tecnologia per conservare i resti umani, utilizzato per il futuro per evitare di sprecare spazio prezioso oramai già pienamente occupato dai cimiteri classici.
C'è anche un'altra macchina, che serve per raffreddare il corpo a temperature prossime allo zero, ma non riesco a capire l'utilità... vabè, fa nulla. Io sono inquietato da tutto questo e immagino me stesso senza più vita che viene sbriciolato e messo assieme a tutte le altre ossa in frammenti grandi come i grani del sale grosso.
Guardo le macchine mentre sono in azione e provo un senso di nausea e di inquietudine. Esco da quella stanza e mi ritrovo nel corridoio di un palazzo vecchio, forse ottocentesco, dove ci sono delle persone vestite eleganti che mi guardano con gravità: sono delle guardie, dei custodi del palazzo e di questa tecnologia. Fingo indifferenza ma in realtà voglio solo allontanarmi da li al più presto. Esco e mi ritrovo in un luogo che sembra un paese dallo stile inglese, con le case di pietra e l'atmosfera un po' lugubre.
Alcune persone mi invitano a bere qualcosa e so che sono dei poco di buono, uno di loro fa riferimento a un luogo che mi vuole mostrare dove sono presenti degli animali morti, e dice che se ho il coraggio di vedere assieme a lui quello spettacolo macabro diventerà uno di loro. Lo seguo ma a un certo punto scappo... e lui capisce che ho percepito il pericolo per me stesso, cosi' mi insegue assieme agli altri custodi del palazzo, che non vogliono che io vada  a dire in giro di questa nuova tecnologia per far "sparire" le persone che muoiono. Mi sveglio improvvisamente.

martedì 11 maggio 2021

Il fotografo che non sa

Mi trovo a Mantova, in particolare nella casa di un fotografo realmente esistente attualmente, molto quotato e conosciuto. Non so perchè mi trovo li con lui, forse l'ho incontrato e ci siamo messi a parlare e mi ha invitato a casa sua. Mi porta in una stanza con due monitor, uno in formato 16:9 e uno invece in formato probabilmente cinematografico con rapporto 2,35:1. Sono televisori non recentissimi, acquistati probabilmente circa dieci anni prima quando ancora erano cosa per pochi e costavano così tanto da scoraggiare la maggior parte delle persone.

Accende il televisore in formato cinematografico (molto piu' adatto alla visione dei classici 16:9) e mi mostra un video realizzato in collaborazione con artisti e persone della zona: il video, quasi un videoclip, sembra che promuova persone, luoghi, usanze, abitudini sempre della zona ma lo fa in modo originale e accattivante, ci sono scene girate al rallentatore, altre al contrario ma allo stesso tempo sincronizzate con la musica, oppure inquadrature interessanti di luoghi e personaggi, insomma un bel video che lascia ben impressionati. Alla fine gli faccio i complimenti perchè so che lui ha partecipato direttamente alla creazione delle scene e delle inquadrature. Quasi lo invidio.E lo schermo "cinematografico" aiuta molto ad apprezzare il lavoro.

Alla fine questo signore mi allunga un libro che altro non è che la versione cartacea di questo videoclip, ci sono fotogrammi ad alta risoluzione stampati sulle pagine e anche dei testi che non riesco a leggere perchè sfoglio velocemente le pagine. Le foto nel libro sono sue oltre a quelle viste nel video.  Ci sediamo su due poltrone, situate in due angoli opposti della saletta quadrata e a quel punto a me sorge un dubbio e mi rivolgo a lui direttamente dicendogli una frase del genere:

"Senti, il video e le immagini sono bellissime, ma mi sono reso conto di una cosa importante: ci troviamo in un sogno, e sono io che sto sognando tutto questo e quindi tutto quello che ho visto e che mi hai raccontato, le immagini, la musica... è tutta creata da me in questo momento, quindi questo lavoro non è tuo, è frutto della mia mente, è tutta roba mia e non ci puoi fare nulla! Sono contento di aver prodotto con la mia mente tanta bellezza e originalità e mi spiace, ma così stanno le cose".

Subito dopo mi trovo fuori dalla sua casa e mi ritrovo a parlare con ragazzi un po' piu' giovani di me di musica e foto e poi scherzo e rido e con alcuni mi sento molto in sintonia... è tutto molto bello e dinamico, ma arriva un momento in cui tutto si confonde e mi sveglio.

sabato 23 dicembre 2017

Androidi ovunque

Ho sognato di avere un gatto meccanico, un gatto androide come nel film "Blade Runner" (dove invece viene fatto vedere un gufo).
E' un gatto fatto molto bene: fa le fusa, ti cerca, si lascia accarezzare... è bellissimo e mi piace accarezzarlo, tuttavia mi provoca una sensazione inquietante: è tutto finto, non è vivo, va a batteria e allo stesso tempo mi piace sentire le sue fusa.
Esco di casa, vado in canonica da un prete, che è anch'esso un androide! Mi dice che sta ristrutturando il salone del suo oratorio per i ragazzi e anzi, ha intenzione di costruirci dentro una intera chiesa! E' sempre affabile, sveglio, parla benissimo e so che è lui stesso, da solo, a costruire e rinnovare l'ambiente di quel salone grazie alla sua forza di androide. Anche lui mi fa uno strano effetto: ci parlo con piacere ma mi inquieta sapere che è una macchina e che non ha un'anima. Forse mi ritrovo in un futuro distopico o forse è proprio questo il futuro: i robot convivranno con noi e io continuero' a sentirmi a disagio perchè non ho a che fare con persone ma con macchina ben programmate.
Mi ritrovo davanti ad un banconote, dall'altra parte vi è una donna e ci separa solo un vetro trasparente: parlo con questa donna per sistemare alcuni documenti, anche lei è un androide...

mercoledì 15 novembre 2017

Volare sopra il lago

Sono andato a trovare Ale, e mi propone di fare un giro su un aereo sopra il lago di Garda. Saliamo e l'aereo parte immediatamente. Non so se era voluto o solo un caso, ma il decollo è potentissimo e riceviamo una spinta (data dai motori) cosi' forte da rimanere attaccati ai sedili e l'aereo parte quasi in posizione verticale come se fosse quasi una giostra da montagne russe. Dopo il decollo vira subito perchè sta per andare incontro ad un altro aereo che sta atterrando...mamma mia che paura!
Sempre seduti su questa sorta di aereo, percepisco il vento un po' freddo e forte perchè a quanto pare non siamo in un ambiente sigillato ma praticamente è come essere su delle montagne russe "a forma di aereo". L'aereo fa continue piroette, si capovolge, poi va giu' in picchiata e torna in posizione "orizzontale"...insomma sembra veramente di stare sulle montagne russe ad una altezza spropositata. Inizialmente tutte quelel manovre mi spaventavano ma poi piano piano mi sono abituato... il momento piu' bello è stato quando l'"aereo" ha rallentato moltissimo mentre passava attraverso una montagna che aveva un buco nella roccia gigante, poco piu' grande dell'aereo: è stata una emozione intensa perchè si percepiva il vento sul viso e si vedeva il panorame... era tutto cosi' dinamico e surreale! Alla fine siamo atterrati ma poi non ricordo piu' nulla del sogno



domenica 5 novembre 2017

Come nel film "Inception"

Mi ritrovo negli anni 80, durante un mega-party che si svolge all'interno di un grande salone come quelli che si vedono nei film americani... ma se guardo bene mi rendo conto di essere proprio in america, a New York, in uno di questi grandi saloni lussuosi. E' pieno di persone vestite alla moda che camminano, bevono, ridono. L'atmosfera è molto positiva e gradevole, e al centro di questo salone c'è un grande palco che taglia quasi a metà la stessa sala e su cui si sta esibendo niente popodimeno che Madonna, giovane come lo era negli anni 80. Sta cantando una delle sue hits, forse True Blue o In to the Groove.
Non sono solo, c'è G. che cammina a fianco a me e stiamo conversando tranquillamente del piu' e del meno, ma ad un certo punto mi rendo conto che questa cosa non puo' essere (purtroppo) cosi' bella come credo... le faccio presente che è troppo bello per essere vero, è troppo bello essere li con lei a parlare come sempre e camminare... le faccio notare che proprio per questo lei qui con me non è realmente lei, ma una mia proiezione mentale che *spera* che sia cosi', ma in realta' le cose stanno diversamente e sono io a creare tutto ciò con la mia mente. Lei comincia ad innervorirsi e a parlare con tono accusatorio, spazientito e gravemente alterato. La cosa mi rende triste ma non posso farci niente... contemporaneamente al suo cambio di umore l'ambiente comincia a deteriorarsi: le mura diventano secche e senza intonaco, le persone se ne vanno, molte altre non parlano piu', gli oggetti vengono abbandonati nel salone: bicchieri sparsi e alcuni rotti su tavoli e pavimenti, addobbi strappati e penzolanti, luci che si spengono e sul palco non c'è più nessuno. Mi rendo conto che tutto questo è crollato e tutte quelle cose belle che mi circondavano ora non ci sono più. Mi sveglio... è finita.

lunedì 1 maggio 2017

Dove si svolge questo matrimonio???

Devo andare a fotografare un matrimonio, sono in orario ma arrivato al grande edificio (una sorta di grande, spaziosissima, immensa chiesa-cattedrale con pareti in marmo) arrivo alla cerimonia sbagliata sebbene alcuni invitati io li riconosca e siano in attesa dell'arrivo degli sposi. Passa del tempo ma non succede niente, l'attesa è vana e mi rendo conto ad un certo punto, chiedendo chi sono gli sposi, che non sono coloro che devo fotografare!!! Vado nel panico, corro via da quell'ala della chiesa, devo raggiungerne un'altra che fa parte dello stesso edificio. Arrivo e questa cerimonia è gia' cominciata, ma per fortuna mi accorgo che anche questi non sono loro anche perchè è un rito forse di una chiesa protestante e mi tocca correre via. Finalmente corro verso una sorta di corridoio che mi porta alla sala dove si svolge il rito ma oramai è concluso e il mio amico Andy sta fotografando al posto mio gli sposi e le persone li attorno. L'atmosfera non sembra cosi' animata sebbene le persone sono sorridenti e serene. Le pareti semilucide del marmo, la scarsa luce verdognola e l'eco in cui si perdono le voci (causati dall'immensa sala) smorzano la festosita' dell'evento. Che peccato, sono arrivato in ritardo e mi sono perso tutto, che figuraccia... ma come è possibile perdersi in un posto cosi' enorme e imponente? Mah... ero sicuro di conoscerlo e invece no.

Oggetti restituiti

Oggi, G., persona di cui ho perso l'amicizia a causa di equivoci e sfortune, mi ha spedito a casa oggetti che le avevo prestato o regalato o che avevamo utilizzato insieme: 3 chiavette usb bianche nuove e mai usate, una chiavetta usb piu' piccola nera su cui c'erano foto riservate che ho potuto far vedere solo a lei, uno zaino, forse una candela, altri oggetti che stanno nel palmo di mano di cui non ricordo la fattura e la forma. Senza fare drammi e accettando la cosa, passo tra le mani tutti questi oggetti, ricordando anche quando sono stati utilizzati piu' o meno. Oramai è finito un periodo della mia vita e devo lasciare andare ciò che più non mi appartiene.