Mi trovo con un mio amico in una sala che assomiglia a quella dove si fanno le operazioni chirurgiche: muri con piastrelle verdi opache, luce al neon fredda, odore di ospedale e di disinfettante. Ma non è una sala per operazioni, è un luogo che si trova probabilmente sottoterra e dove ci sono macchine all'avanguardia di colore bianco che servono per trasformare un cadavere in polvere. Questo mio amico mi spiega i passaggi vari delle macchine: ce n'è una che prende il corpo appena morto e lo trasforma direttamente in scheletro, poi ce n'è un'altra che prende lo scheletro e trasforma la consistenza delle ossa per farle diventare friabili come dei biscotti, e infine c'è una sorta di macchina che prende queste ossa, le macina e le trasporta in un grandissimo contenitore anch'esso sotterraneo dove verranno lasciate per sempre. Mi racconta insomma che è l'ultimo trovato della tecnologia per conservare i resti umani, utilizzato per il futuro per evitare di sprecare spazio prezioso oramai già pienamente occupato dai cimiteri classici.
C'è anche un'altra macchina, che serve per raffreddare il corpo a temperature prossime allo zero, ma non riesco a capire l'utilità... vabè, fa nulla. Io sono inquietato da tutto questo e immagino me stesso senza più vita che viene sbriciolato e messo assieme a tutte le altre ossa in frammenti grandi come i grani del sale grosso.
Guardo le macchine mentre sono in azione e provo un senso di nausea e di inquietudine. Esco da quella stanza e mi ritrovo nel corridoio di un palazzo vecchio, forse ottocentesco, dove ci sono delle persone vestite eleganti che mi guardano con gravità: sono delle guardie, dei custodi del palazzo e di questa tecnologia. Fingo indifferenza ma in realtà voglio solo allontanarmi da li al più presto. Esco e mi ritrovo in un luogo che sembra un paese dallo stile inglese, con le case di pietra e l'atmosfera un po' lugubre.
Alcune persone mi invitano a bere qualcosa e so che sono dei poco di buono, uno di loro fa riferimento a un luogo che mi vuole mostrare dove sono presenti degli animali morti, e dice che se ho il coraggio di vedere assieme a lui quello spettacolo macabro diventerà uno di loro. Lo seguo ma a un certo punto scappo... e lui capisce che ho percepito il pericolo per me stesso, cosi' mi insegue assieme agli altri custodi del palazzo, che non vogliono che io vada a dire in giro di questa nuova tecnologia per far "sparire" le persone che muoiono. Mi sveglio improvvisamente.
Sogni
lunedì 18 settembre 2023
La macchina per far sparire i morti
martedì 11 maggio 2021
Il fotografo che non sa
Mi trovo a Mantova, in particolare nella casa di un fotografo realmente esistente attualmente, molto quotato e conosciuto. Non so perchè mi trovo li con lui, forse l'ho incontrato e ci siamo messi a parlare e mi ha invitato a casa sua. Mi porta in una stanza con due monitor, uno in formato 16:9 e uno invece in formato probabilmente cinematografico con rapporto 2,35:1. Sono televisori non recentissimi, acquistati probabilmente circa dieci anni prima quando ancora erano cosa per pochi e costavano così tanto da scoraggiare la maggior parte delle persone.
Accende il televisore in formato cinematografico (molto piu' adatto alla visione dei classici 16:9) e mi mostra un video realizzato in collaborazione con artisti e persone della zona: il video, quasi un videoclip, sembra che promuova persone, luoghi, usanze, abitudini sempre della zona ma lo fa in modo originale e accattivante, ci sono scene girate al rallentatore, altre al contrario ma allo stesso tempo sincronizzate con la musica, oppure inquadrature interessanti di luoghi e personaggi, insomma un bel video che lascia ben impressionati. Alla fine gli faccio i complimenti perchè so che lui ha partecipato direttamente alla creazione delle scene e delle inquadrature. Quasi lo invidio.E lo schermo "cinematografico" aiuta molto ad apprezzare il lavoro.
Alla fine questo signore mi allunga un libro che altro non è che la versione cartacea di questo videoclip, ci sono fotogrammi ad alta risoluzione stampati sulle pagine e anche dei testi che non riesco a leggere perchè sfoglio velocemente le pagine. Le foto nel libro sono sue oltre a quelle viste nel video. Ci sediamo su due poltrone, situate in due angoli opposti della saletta quadrata e a quel punto a me sorge un dubbio e mi rivolgo a lui direttamente dicendogli una frase del genere:
"Senti, il video e le immagini sono bellissime, ma mi sono reso conto di una cosa importante: ci troviamo in un sogno, e sono io che sto sognando tutto questo e quindi tutto quello che ho visto e che mi hai raccontato, le immagini, la musica... è tutta creata da me in questo momento, quindi questo lavoro non è tuo, è frutto della mia mente, è tutta roba mia e non ci puoi fare nulla! Sono contento di aver prodotto con la mia mente tanta bellezza e originalità e mi spiace, ma così stanno le cose".
Subito dopo mi trovo fuori dalla sua casa e mi ritrovo a parlare con ragazzi un po' piu' giovani di me di musica e foto e poi scherzo e rido e con alcuni mi sento molto in sintonia... è tutto molto bello e dinamico, ma arriva un momento in cui tutto si confonde e mi sveglio.
sabato 23 dicembre 2017
Androidi ovunque
E' un gatto fatto molto bene: fa le fusa, ti cerca, si lascia accarezzare... è bellissimo e mi piace accarezzarlo, tuttavia mi provoca una sensazione inquietante: è tutto finto, non è vivo, va a batteria e allo stesso tempo mi piace sentire le sue fusa.
Esco di casa, vado in canonica da un prete, che è anch'esso un androide! Mi dice che sta ristrutturando il salone del suo oratorio per i ragazzi e anzi, ha intenzione di costruirci dentro una intera chiesa! E' sempre affabile, sveglio, parla benissimo e so che è lui stesso, da solo, a costruire e rinnovare l'ambiente di quel salone grazie alla sua forza di androide. Anche lui mi fa uno strano effetto: ci parlo con piacere ma mi inquieta sapere che è una macchina e che non ha un'anima. Forse mi ritrovo in un futuro distopico o forse è proprio questo il futuro: i robot convivranno con noi e io continuero' a sentirmi a disagio perchè non ho a che fare con persone ma con macchina ben programmate.
Mi ritrovo davanti ad un banconote, dall'altra parte vi è una donna e ci separa solo un vetro trasparente: parlo con questa donna per sistemare alcuni documenti, anche lei è un androide...
mercoledì 15 novembre 2017
Volare sopra il lago
Sempre seduti su questa sorta di aereo, percepisco il vento un po' freddo e forte perchè a quanto pare non siamo in un ambiente sigillato ma praticamente è come essere su delle montagne russe "a forma di aereo". L'aereo fa continue piroette, si capovolge, poi va giu' in picchiata e torna in posizione "orizzontale"...insomma sembra veramente di stare sulle montagne russe ad una altezza spropositata. Inizialmente tutte quelel manovre mi spaventavano ma poi piano piano mi sono abituato... il momento piu' bello è stato quando l'"aereo" ha rallentato moltissimo mentre passava attraverso una montagna che aveva un buco nella roccia gigante, poco piu' grande dell'aereo: è stata una emozione intensa perchè si percepiva il vento sul viso e si vedeva il panorame... era tutto cosi' dinamico e surreale! Alla fine siamo atterrati ma poi non ricordo piu' nulla del sogno
domenica 5 novembre 2017
Come nel film "Inception"
Non sono solo, c'è G. che cammina a fianco a me e stiamo conversando tranquillamente del piu' e del meno, ma ad un certo punto mi rendo conto che questa cosa non puo' essere (purtroppo) cosi' bella come credo... le faccio presente che è troppo bello per essere vero, è troppo bello essere li con lei a parlare come sempre e camminare... le faccio notare che proprio per questo lei qui con me non è realmente lei, ma una mia proiezione mentale che *spera* che sia cosi', ma in realta' le cose stanno diversamente e sono io a creare tutto ciò con la mia mente. Lei comincia ad innervorirsi e a parlare con tono accusatorio, spazientito e gravemente alterato. La cosa mi rende triste ma non posso farci niente... contemporaneamente al suo cambio di umore l'ambiente comincia a deteriorarsi: le mura diventano secche e senza intonaco, le persone se ne vanno, molte altre non parlano piu', gli oggetti vengono abbandonati nel salone: bicchieri sparsi e alcuni rotti su tavoli e pavimenti, addobbi strappati e penzolanti, luci che si spengono e sul palco non c'è più nessuno. Mi rendo conto che tutto questo è crollato e tutte quelle cose belle che mi circondavano ora non ci sono più. Mi sveglio... è finita.