lunedì 18 maggio 2009

Le scuse, la fuga, la vacanza

1) E' un caldo pomeriggio d'estate, saranno le circa le 15, il sole mi batte sulla testa e sono a casa. Arriva un ragazzo che conosco da anni, F.P. detto B. e lo fermo, gli dico che ho cose importanti da dirgli, una questione tra me e lui, semplice ma non banale. Lui mi ascolta e intanto comincia a camminare per la strada davanti a casa mia, io inizio a raccontargli tutto ciò che mi preme dirgli, ovvero una questione sospesa da diversi anni, o meglio un mio errore commesso anni fa in cui lo criticavo pesantemente. Lui intanto cammina e vedo che non è proprio interessato a ciò che dico, ha giacca e cravatta nere e occhiali da sole, è tosato, un po' dimagrito rispetto alla solito. Sempre camminando raggiungiamo una coppia di persone anziane che camminano piu' piano di noi, in una via parallela a quella di casa mia, ci mettiamo dietro di loro sul marciapiede e questi a un certo punto arrivano a un cancello, lo aprono e davanti vi è un capannone chiuso. Aprono pure questo e io e quest'altro ragazzo entriamo: questa coppia di anziani che non vedo in faccia sono i suoi genitori, proprietari di questo capannone. Nel capannone vi sono diverse stanze, e mentre parlo sempre a questo ragazzo lui passa da una stanza all'altra e io dietro a seguirlo e a parlare. Fa un po' caldo.
Le stanze sono tutte vuote, ma il pavimento è sistemato in un modo particolare che non riesco a decifrare...sembra che di li' a poco le stanze saranno riempite ma non capisco come. Poi intuisco: è un cimitero nuovo, situato praticamente a 2 passi dal centro città!!! Un cimitero coperto, in un capannone dal tetto curvo a semicerchio. Il pavimento ha dei segni che identificano gli spazi dedicati alle tombe. Aun certo punto arriviamo a un lato del capannone che non ha muro ma bensì una sorta di collinetta ripida coperta di erba e illuminata dal sole pomeridiano (simile al lato "obliquo" di un argine maestro) dove anche li vi saranno collocate delle croci che identificheranno le tombe. Mi metto ai piedi di questa "collinetta" e guardo verso l'alto: il sole mi acceca ma vedo sospeso da delle catene un grosso crocifisso che penzola e oscilla leggermente. Intanto ho raccontato tutta la questione al ragazzo, chiedendogli scusa, ma lui non è ne amareggiato ne arrabbiato o deluso, sembra che abbia preso bene la cosa, oppure non mi ha ascoltato e mi ha solo ignorato...


2) Mi trovo in un posto imprecisato, e sono una ragazza, simile a un'attrice famosa (che ha recitato ne La Mummia), so vagamente di essere in un paese dell'est perchè attorno a me tutti parlano con accento che geograficamente è di quella parte dell'europa. Attorno a me ci sono tante persone, dai 20 ai 30 anni, uomini e donne e il luogo intorno a me è desolato, triste, il cielo è plumbeo che non riserva niente di buono.
Il luogo in cui mi trovo sembra un paese bombardato da bombe, vi sono macerie e palazzi semidistrutti in cui si notano le travi o le colonne portanti di cemento armato rimaste in piedi, mentre i muri esterni sono in gran parte caduti e rivelano gli interni scarni, gli "scheletri" dei palazzi.
Ci sono dei leader, due o tre persone con barba e capelli neri e con divisa militare, che ci stanno dicendo che bisogna ricostruire tutto perchè quella sara' la nostra nuova sede, questi individui sono evidentemente dei leader invasati perchè si autoproclamano "capi" di una religione mista tra cristianesimo e ordine militare.
Ci obbligano a indossare delle divise da soldato, grigie, con una sorta di basco, costituite da un paio di pantaloni e una camicia, sulle spalline ovviamente nessun simbolo che identifica una carica particolare. Ci obbligano a stare ordinati e a ubbidire ai loro ordini, ovvero a metterci al lavoro per ricostruire gli edifici. Vi è un campanile al centro del luogo in cui siamo, e uno di questi "generali in divisa" si è arrampicato fino alla punta installando su di essa una sorta di crocifisso e un angelo stilizzato che si muove con il vento.
Tutto ciò mi inquieta e mi fa paura, non voglio rimanere qua con qusta gente invasata, mi guardo intorno per trovare una via di fuga e la trovo, ma non devo dare nell'occhio e qualcuno secondo me si sta rendendo conto delle mie intenzioni. Ma ho deciso, e anche se da lassù l'angelo stilizzato di metallo si gira e rigira con il vento e mi sta puntando (rivelando così le mie intenzioni ai capi) io ora scapperò!


3) Sono in Francia, in una zona pianeggiante turistica e molto suggestiva e vicina al mare ma nello stesso tempo collinare dove i villaggi sono tutti "sospesi da terra", ovvero sono costruiti come borgate di mattoni in perfetto stile medievale ma le cantine, le dispense e tutto ciò che di solito è interrato si trova al piano terra, mentre al primo piano o al secondo vi sono le stanze classiche (salotto, tinello, ecc...) in cui le persone fanno la loro vita. Vi sono quindi interi paesini costruiti in questo modo, collegati da un dedalo di cunicoli, scale di legno, corridoi e qualche galleria che va a finire sotto terra. Questa disposizione a livelli permette anche di capire che piu' si va in basso e piu' è facile incontrare gente "di bassa lega", pericolosa e poco incline a trattare bene i turisti come me.
Inoltre, i paesini sono "nemici" tra loro, ovvero i paesani mal si sopportano e si disprezzano per motivi a me non chiari e quindi bisogna stare attenti a non farsi amici tra personaggi di paesi confinanti.
E cosi' ci offrono il pranzo in questo paesino, si chiacchiera volentieri e si rimane affascinati dall'aspetto originale e molto suggestivo di queste terre, sembra proprio di essere tornati indietro di secoli.
Il pranzo finisce e scelgo di prendere il dolce da un'altra parte, in un paesino li vicino... nessuno se la prende ma mi avvertono di non scendere troppo nei "livelli" perchè altrimenti si fanno strani incontri.
Io mi incammino tra scalinate che scendono, porte strette e ho imboccato una piccola scalinata che mi porta giu' verso una stanza buia da cui provengono strane voci, quasi ululati, di uomini che sembrano ubriachi... la cosa mi mette terrore e quindi risalgo di un livello subito e mi incammino verso il paesino.
Mi ospita un prete, e mi metto a discorrere con lui sull'odio di questi paesani e lo invito a riflettere perchè proprio uno come lui dovrebbe cercare di risolvere la questione, ma lui cerca di eludere il discorso con ragionamenti filosofici o teologici cercando di dimostrare che con la "sua religione" (una sorta di cristianesimo modificato, o protestantesimo) non puo' fare ciò che io dico, e calmo e con la coscienza pulita si corica su uno sdraio gustandosi il suo limoncello. Che patetico quest'uomo pallido e con i capelli tirati indietro, sembra un personaggio da film inglese: in carne, pelle bianca, brutto e arrogante.
Ma lascio perdere, il problema è suo non mio, e io mi godo la vacanza in questo luogo da favola