mercoledì 23 luglio 2008

Primo sogno.

E' notte, una notte d'estate probabilmente e sto camminando in una sorta di parco della mia città. Ci sono delle luci gialle , provenienti da qualche lampione, che illuminano l'erba e le case circostanti. Osservo il cielo nero e vedo un puntino che si ingrandisce sempre piu' e si avvicina a me: è un'aereo dal colore bianco, forse un'aereo privato (di quelli piccoli), arriva a tutta velocità e si schianta al suolo a 100 metri da me. Non c'e' nessun incendio per fortuna, ma solo i pezzi bianchi sparsi ovunque. Mi precipito sul luogo dello schianto e con sangue freddo tiro fuori il cellulare per chiamare il 118, ma prima conto le persone che sono "uscite" dall'aereo in mille pezzi: sono nove. Mentre chiamo il 118 spiego loro dove sono e cosa è successo, dico quante persone ci sono e intanto mentre controllo il conteggio noto che queste persone sono tutte in posizione prona, con la pelle un po' bruciacchiata e coperta di sangue che comincia a rapprendersi. Sono tutte immobili, sembrano manichini, forse sono morte ma io non mi faccio spaventare da questo. L'operatrice del 118 mi chiede nome, cognome e numero di cellulare e mi dice che mi fara' arrivare l'ambulanza da un paese qua vicino...la cosa mi è strana perchè proprio qua dove sto io c'e' l'ospedale, perchè mai dovrebbe arrivare una ambulanza da un paesotto qua vicino? Tocco una gamba di uno dei corpi e sembra di gomma, sembra quella di un manichino. I nove corpi non si muovono, forse qualcuno è morto di sicuro ma qualcun'altro forse è solo svenuto. Intorno a me il silenzio e io che giro qua attorno aspettando che arrivino i soccorsi.
Vengo a sapere, non so come, che prima di questo aereo, un altro velivolo è precipitato dalle parti di Modena dove abita la mia amica Valentina, questo velivolo è andato addosso ad un palazzo nemmeno molto alto, e all'ultimo piano ci viveva lei, la mia amica. Cerco di immaginarmi la scena: lei che sta davanti al pc e che improvvisamente vede il soffitto crollarle addosso. So di per certo che è morta, si, non si puo' sopravvivere ad un evento catastrofico del genere. Cosi' ora mi sento un po' intontito e turbato ma nello stesso tempo non mi rendo conto di cio' che è successo nonostante sia ancora abbastanza tranquillo e razionale accanto al "mio" aereo appena schiantato. La cosa pero' di certo mi mette una vena di tristezza, tale sensazione pero' non fa in tempo a "propagarsi" in modo forte perchè in qualche modo il sogno finisce.


Secondo sogno

Ho coperato una rivista in edicola, un giornale locale o con diffusione provinciale. Sfogliandolo arrivo a una foto che occupa due pagine del giornale (in formato A4, quindi aperto è grosso come un A3), in tale foto compare un gruppo di ragazzi della mia città in pose varie che imitano una famosa pubblicità. Riconosco le facce e riconosco anche l'autore della fotografia. Le facce e conosco "di vista" chi piu' e chi meno, l'autore lo conosco bene. E' veramente bella la foto, ha fatto un gran bel lavoro il fotografo, è stato veramente professionale e non ha sbagliato nulla. La foto ritrae questi ragazzi in piedi o coricati su un fianco con le loro facce rivolte verso chi guarda la pagina, questi ragazzi sono ai piedi di una piscina e nel sogno so che stanno facendo una sorta di parodia (non demenziale) di una nota pubblicità. Mi piace un sacco la foto, la faccio vedere in casa e subito ricevo commenti del tipo: "ecco vedi quello li in foto, quello li diceva sempre che non avrebbe mai fatto certe cose, ed eccolo li, che sfigato!", a me non importa di questo commento stupido e fatto da chi forse è ottuso e non sa apprezzare la foto e continuo a sfogliare la rivista. Nella pagina successiva ci sono altre foto, questa volta piu' piccole, degli stessi ragazzi in altre pose e in altri luoghi: le foto sono state fatte assieme a due vip della televisione, ecco una foto di gruppo con tutti i ragazzi seduti (e vestiti bene) su un divano e tra loro un noto presentatore della televisione (tal PB), oppure ecco un'altra foto sempre con il presentatore ma fatta in un luogo improbabile ovvero tra i binari morti e i vagoni merci di una stazione.
La cosa è simaptica, gradevole e si intuisce che ragazzi in foto (nonchè il fotografo) si sono divertit a organizzare questa cosa. Li guardo e li invidio, perchè mi sarebbe piaciuto essere con loro in quelle foto, un po' per sano divertimento e un po' per "sano" esibizionismo senza pretese, essere fotografato in qualche posa particolare e in qualche luogo particolare con un vestito elegante mi avrebbe divertito e sarebbe stata una foto da tenere nel tempo e perchè no...anche fare bella figura davanti agli amici o anche ai soliti "maligni" che sarebbero morti di invidia vedendomi su un giornale a diffusione provinciale. E cosi' sogno ad occhi aperti di prepararmi per una ipotetica foto: penso ai vestiti, agli occhiali da sole, a un cappello nero... eh si potrei fare una foto cosi', magari con un microfono in mano... ma poi mi rendo conto che sono uno scemo e un ingenuo e che mai mi capiterà di fare una foto del genere, forse dovrei avere qualche conoscenza o frequentare certa gente e al momento non ho fatto nulla di queste cose. Questa cosa mi provoca un po' di malinconia e me ne sto li, da solo, a finire di sfogliare quel giornaletto, che poi appoggio da qualche parte in casa.

sabato 12 luglio 2008

Frammento di sogno.

Con la vecchia fiesta sto guidando in una strada sterrata di campagna, alla mia sinistra credo ci sia un campo di granoturco piuttosto maturo. E' il pomeriggio e c'e' un sole forte, che con la sua luce gialla illumina il campo davanti a me. Anche se forse non viaggio a velocita' elevata, lascio un polverone dietro di me, colpa dei sassi bianchi sulla strada. A un certo punto alla mia destra vedo un palazzo distante circa 150-200 metri, lo riconosco e fermo l'auto. E' un palazzo che conosco gia' , si ci sono gia' stato probabilmente in un sogno precedente (di questo ne sono piu' che certo anche ora che scrivo), un palazzo per meta' nel classico stile del 19esimo secolo che pero' nasconde una torre (che io intravedo) che fa parte dell'ala piu' vecchia e medievale. Il colore dell'ala piu' giovane è di un giallo molto chiaro, invece la torre ha mattoni a vista nel classico colore che ha il mattone di quell'epoca. Mi fermo e scatto foto al palazzo. Quanto vorrei entrare in quel palazzo. Spengo la Fiesta e mi incammino verso il palazzo, non preoccupandomi di lasciare l'auto li.
Eccomi improvvisamente dentro a questo palazzo, probabilmente al piano terra o in un piano seminterrato: la luce del sole comunque entra dalle piccole finestre quadrate disposte a livello del terreno. Cerco di non farmi vedere dal personale che vi lavora dentro, camminando tra corridoi e scale scatto foto cercando posizioni particolari e suggestivi per gli scatti. Scatto la foto di un accesso alle scale che porta a un piano superiore (forse il piano terra vero e proprio) cercando di far sembrare l'ambiente una sorta di scena da film thriller o dell'orrore: le scale, l'apertura, il gioco di ombre e luci ispirano un luogo misterioso sotterraneo, la cosa mi mette quasi paura, ma poi continuo il mio giro. Percorrendo questa zona dell'edificio mi ricordo di esserci gia' stato qualche tempo fa e nel sogno visualizzo i ricordi frammentari di quando passavo di li' in compagnia di qualcuno.
Non so come, ma mi ritrovo a parlare con diversi ragazzi, sono in città o in una zona all'aperto del palazzo che si trova in centro città. Mi ricordo di aver lasciato l'auto ancora laggiu' ferma, esco e di corsa la vado a recuperare. Tuttavia non è piu' in campagna, ma li vicino, in città... Sto per aprire la portella e vedo arrivare verso di me una donna: so che fa parte di una sorta di organizzazione criminale a cui fa capo una persona senza scrupoli. La donna, in modo sobrio ed educato mi fa capire che sto rischiando grosso, che devo allontanarmi e lasciar stare la faccenda (quale faccenda? non lo so), e poi indicando con l'indice un oggetto per terra dice che è mio e che quindi lei ora sa che sono io il destinatario di tale "avvertimento".
Io nego, quell'oggetto non è mio, e sono sincero e tranquillo perchè c'e' un equivoco e glie lo dico. L'oggetto, nero, sembra un obiettivo di macchina fotografica reflex. Ha la forma di un pistone da motore, con la testa rappresentata dalle lenti e dalla ghiera, e il corpo cilindrico nero senza alcun dettaglio rilevante. Questo obiettivo pero' non è cilindrico con base un cerchio, è cilindrico con base una ellisse. Un obbiettibo a forma di ellisse...
La tal donna insiste, ma poi scopre di chi è e allora io mi sento piu' rilassato e finalmente libero di andarmene.