martedì 24 agosto 2010

Temporali violenti

Il cielo si sta oscurando, grosse nuvole cariche di pioggia si stanno velocemente riunendo per un temporale di quelli che non si dimenticano facilmente. L'ambiente attorno a me assume una colorazione che tende al rosso terra, ma tutto è cupo.
Mi trovo in un parcheggio non asfaltato, sterrato, pieno di auto, situato sotto ai piloni di una strada sopraelevata, sembra la riva del Po di una zona dove si estrae sabbia e sto parlando con qualcuno non ben identificato, forse due amici, e sento tuonare rumorosamente poco lontano da noi. Vedo anche qualche fulmine in lontananza, che si scarica sulla terra e penso che oramai manca poco e sta per venire giu' un diluvio mostruoso.
Tuttavia la pioggia non cade dove siamo noi, ma è chiaramente visibile in lontananza a occhio nudo. All'improvviso, una massa d'acqua notevole si abbatte su di noi come una onda di mare in tempesta, in effetti non è pioggia, è proprio una ondata vera e propria che ci investe da dietro, bagna le auto noi compresi e si sfoga bagnando tutto il parcheggio, sento sulla mia pelle l'onda d'urto di quella massa d'acqua imponente che ci spaventa un po' ma non ci fa paura, perchè poi finisce e l'acqua si ritira perchè il parcheggio è diventato come un gigantesco bagnasciuga. Questo è l'effetto del temporale pazzesco che ci sta investendo. Piano piano si calma tutto, ma ecco che un secondo tuono, seguito da un fulmine e da una ulteriore ondata d'acqua ci investe. Questa volta ci siamo spostati piu' in avanti, cosicchè solo l'acqua che scorre sul terreno ci investe. Tuttavia non è molto bello tutto ciò, per fortuna pero' che anche questo secondo temporale si smorza e pare se ne vada per sempre.

venerdì 13 agosto 2010

La festa rovinata

Una mia amica mi invita alla sua festa d’estate che ha organizzato a casa sua. Mi da’ l’occasione di fare foto liberamente e di girare per tutta la casa senza problemi. Tra tutti gli invitati (alcuni di essi li conosco, altri ovviamente no) vi è anche una sorta di buttafuori, di guardia che gira per tutta la casa per controllare che la festa proceda senza seccature o persone moleste. La villa, in effetti, non è piccola, e le stanze e gli angoli in cui si puo’ fare baldoria sono diversi.
Succede l’inevitabile, bevo troppo e l’ubriachezza molesta mi fa diventare geloso, arrabbiato, attaccabrighe e rompiscatole: alla mia amica non resta altro da fare che lamentarsi con me e incaricare la l’uomo-buttafuori di spingermi (senza troppa violenza) verso il cancello dell’abitazione. Io protesto, litigo con questa ragazza e il buttafuori che non ne vogliono sapere di lasciarmi girare ancora nella casa. Un misto di malinconia, tristezza e solitudine mi pervade, il tutto reso ancora piu’ doloroso dall’effetto dell’alcool che rende tutto piu’ drammatico e vagamente onirico.
Continuo a girare attorno a questa casa, dispiaciuto e incazzato, perchè era bello stare li, in mezzo a quei ragazzi, a scherzare... ma so anche di avere avuto qualche comportamento sbagliato, soprattutto nei confronti di quella ragazza. So solo io il perchè di questo comportamento, e tristemente lo tengo solo per me.

Fantasmi nella notte

Sono il capo direttore dei lavori di costruzione di una galleria stradale lunga circa 1 km che deve essere costruita in un punto dove non esistono montagne e colline, ma su cui successivamente verranno riversate tonnellate di terra per formarne alcune artificiali.
Io e i colleghi di lavoro, che altro non sono che persone che conosco nella vita reale coetanee o quasi, ci troviamo per discutere sulle procedure di costruzione. Con un modellino di plastica faccio vedere a loro i passaggi, in cui prima si crea una sorta di scheletro della galleria, poi successivamente lo si copre di nero con pareti prefabbricate e successivamente, all’interno della galleria cosi’ creata, si costruiranno i supporti semicircolari di cemento armanto che sosterranno la struttura stessa del tunnel. Sembra tutto così facile, ma io non ho mai costruito una galleria in vita mia, tuttavia sono abbastanza determinato.
C’e’ un unico problema: il luogo dove dobbiamo costruire. Qualche anno prima, sullo stesso tratto di strada in cui ora io mi trovo a costruire, un autobus carico di bambini ha avuto un incidente grave in cui sono morti tutti carbonizzati, oltre a qualche altro automobilista coinvolto con la sua auto. Si dice che nella notte, a un certo orario, è possibile vedere materializzarsi contemporaneamente 5, 6, 10 figure di questi bambini, o si sentono le loro voci. Io stesso ho paura, e questo fatto mi distrae dal seguire bene i lavori di costruzione della galleria e infatti sbaglio un passaggio fondamentale per la fabbricazione dei supporti in cemento armato e sono costretto a fermare la costruzione. Mi ritrovo cosi’ a camminare, a notte inoltrata, dentro questa galleria che sta in piedi per miracolo, e all’improvviso alla mia sinistra si materializza uno di questi bambini, è come se fosse fatto di fumo bianco brillante, fumo che si muove e si sistema in modo tale da formare un corpo completo. Questo bambino mi guarda, io sono un po’ spaventato ma vedo che il suo sguardo non è cattivo o terrificante, è lo sguardo di un bambino che sorride e che sembra voglia solo parlare. Allora penso che in questo luogo, il giorno dell’incidente, deve essersi concentrato tanto dolore e tanta energia tale da legare indissolubilmente le anime delle vittime con il luogo. Forse cercano pace, cercano qualcuno che le stacchi da li’ e le faccia riposare per sempre.
Proseguo la mia camminata verso l’uscita della galleria, dove vi sono i supporti in cemento armato appoggiati alle pareti, e i miei colleghi che fumano sigarette e parlano tra loro: è solo colpa mia se ho sbagliato la costruzione, loro non c’entrano, aspettano che sia io a dar loro qualche soluzione e al momento non so come fare, è tutto cosi’ difficile adesso. E intanto nel silenzio assoluto della notte e del buio scarsamente illuminato della galleria i fantasmi, dietro di me, continuano a muoversi e a guardarmi.