lunedì 1 giugno 2009

La corsa, l'auto scambiata

1) Sono nella mia cittadina e sto correndo, è una giornata d'estate fresca e mi ritrovo su una strada asfaltata delle principali strade che tagliano la città. Stranamente pero' non sono in pianura, ma in una zona dolcemente collinare e la strada in cui mi trovo è quella che dalla stazione porta alla piazza centrale, tale strada dovrebbe essere normalmente circondata da case in tutto il suo percorso ma in realtà è circondata dalla terra verde e un po' obliqua della collina in cui essa è "immersa". Mi ritrovo a correre su questa strada deserta a buon ritmo e davanti a me c'e' qualcun'altro che corre, una figura che ritrovo spesso durante la corsa e che mi incuriosisce sempre (ricordo, nel sogno, di aver corso altre volte incontrando quella figura): una persona che ha addosso una sorta di mantello con cappuccio grigio scuro che sembra fatto di iuta che ricopre la figura per quasi tutto il corpo, eccetto per i piedi, le caviglie e parte del polpaccio. Poichè si trova davanti a me e non è possibile vedere il viso o qualche lineamento del corpo, osservo i piedi e dalla forma e proporzioni che hanno si intuisce che è una ragazza che corre. Ogni volta che vado a correre la vedo, in lontananza o davanti a me che si allena e non mostra mai il suo viso. E' un personaggio riservato, forse, anche se mentre sono li dietro di lei fantastico e mi dico: sembra la morte che corre e che si vuole nascondere. Intorno a noi nessun rumore di traffico o di persone, ci siamo solo io, lei, la strada "immersa" nella collina e il cielo chiaro.
A un certo punto questa ragazza gira a sinistra ed entra nel cancellino di una casa, forse è la sua casa, io la supero e mi giro per vederla e finalmente riesco per un istante a vedere il suo viso prima che lei sparisca: è una ragazza bionda con occhi azzurri e i capelli tirati indietro, anche lei mi guarda in quel momento (con la testa dentro al cappuccio nero) perchè probabilmente è incuriosita da colui che le correva e quasi la raggiungeva.
Proseguo la mia corsa chiedendomi ancora chi è questa persona un po' bizzarra ma nello stesso tempo innocua e tranquilla...


2) Sono in auto e sto tornando da Udine, quando arrivo finalmente al casello autostradale di Pegognaga per uscire dall'autostrada. Il tipo che sta nel gabbiotto per pagare il pedaggio tarda ad arrivare e intanto io aspetto davanti alla sbarra chiusa del casello che, per qualche motivo di ordine tecnico, comincia ad alzarsi e ad abbassarsi ritmicamente (perchè ha rilevato la presenza della mia auto che quasi la tocca), e intanto si forma della fila dietro di me.
Arriva l'uomo, pago e supero la sbarra ma qualche strano motivo quest'uomo mi fa parcheggiare l'auto nello spazio che vi è tra una corsia e l'altra del casello perchè mi spiega che lo scontrino del pagamento del pedaggio da me effettuato necessita di un controllo in relazione a ciò che trasporto o al tipo di peso della mia auto... di conseguenza mi tocca stare li con lui che cerca di risolvere questa strana e assurda questione...
Mi allontano per qualche ora dall'auto e poi torno enon la trovo piu' dove l'ho lasciata: la trovo nel parcheggio a fianco del casello (quello gratuito aperto a tutti), cerco la mia auto ma non la vedo fino a che schiaccio il pulsante dell'apertura a distanza delle portelle e... non è piu' una golf la mia auto ma un new beetle!!!! Sconvolto, apro il baule e vedo che la valigia che avevo con me è rimasta intatta, pero' non sono convinto...qualcosa è stato asportato, qualcosa che era nell'abitacolo della golf e che adesso non c'e' piu'... e poi il new beetle non mi piace, questa sensazione di smarrimento guardando questa auto mi pervade e il pensiero ritorna a tutte quelle cose che erano presenti nella golf che adesso non c'e' piu'.
Determinato e senza perdere troppo la calma, chiamo il 113 e in modo preciso spiego alla voce maschile che mi risponde chi sono, dove sono e cosa mi è successo, sperando che prima o poi arrivi una pattuglia dei carabinieri e mi aiuti a risolvere il mistero. Qualcuno ha rubato qualcosa di prezioso, una sorta di lavori e di progetti da me creati sulla carta e che ora a memoria ricordo...il dispiacere c'e' ma nello stesso tempo non mi perdo d'animo, solo è una gran seccatura tutto ciò...