domenica 22 novembre 2015

Un paese di campagna che nasconde segreti

In provincia di Mantova, vicino a Casatico, vi è un piccolo borgo in cui ogni tanto mi capita di passare in auto quando sbaglio strada e sto tornando a casa.
In passato, quando mi capitava di fermarmi, rimanevo sempre stupito dalla strana architettura e disposizione delle piccole strade del paese pentendomi di non avere con me una macchina fotografica per scattare qualche foto.
Questa volta è diverso. Mi sono perso ancora girando a destra a un bivio mentre tornavo a casa e ancora sorpreso (perchè è un paese difficile a trovarsi dato che è disperso nella campagna) ho deciso di fermarmi e curiosare ancora, questa volta avendo con me la mia compatta sony rx100.
Questo paese è sicuramente di origine medievale, se non precedente; vi sono stradine strette in cui vi passano a fatica le auto nelle due corsie di marcia, curve a gomito, terreno che in alcuni punti si abbassa per poi tornare al livello "normale" della strada principale... e cosa ancora piu' curiosa sono gli edifici. Alcuni portano ancora i segni di un probabile castello o edificio "importante": uno di essi ha una sorta di torre circolare quasi completamente inglobata nell'angolo retto che fanno le due pareti portanti che formano il muro esterno, un altro invece assomiglia quasi all'abitazione del padrone del castello, e l'aspetto piu' curioso è che diverse finestre, alcune porte e quasi tutti i portici hanno una caratteristica in comune, sono creati in stile "gotico".
Passeggiando tra le poche vie, e schiacciando ogni tanto una zanzara sulla mia faccia o sul collo (è l'inizio dell'estate, ancora non afosa per fortuna), comincio a fare qualche scatto, in particolare ai gruppi di persone che camminano e si raccolgono in alcuni punti sotto i portici o per le stradine stesse. Non vi è una piazza, ma solo alcuni spazi che consentono di stare in gruppo senza ostacolare il passaggio di persone o biciclette. L'atmosfera sembra semplice, i personaggi sono vagamente pittoreschi con le loro facce rotonde e l'aspetto delle persone abituate a una vita sobria e "agricola".
Passando sotto questi portici "gotici" e poco illuminati, noto qualcosa di curioso e vagamente strano: c'è una porta grande, sempre con l'arco a punta, in cui all'interno sono radunate, come in una cerimonia, diverse persone. Sembra quasi una cappella. Vedo solo l'ultima fila di queste persone in piedi, disposte in una fila orizzontale. Poco dopo ne escono molte, probabilmente la cerimonia è finita e mentre escono mi notano e capiscono che sono uno "straniero", allarmati inoltre dalla mia macchina fotografica cominicano a guardarmi con sospetto. Io continuo a camminare, mi imbatto in alcuni ragazzi di venti anni circa che mi si parano davanti non facendomi passare, fino a che mi scanso ancora e mi lasciano andare: hanno uno sguardo poco rassicurante, mi guardano con un sorriso beffardo e forzato. La gente si accorge infine di me, e mentre io camminando cerco di allontanarmi da quel luogo "religioso" faccio le mie considerazioni: sono capitato in una comunità di persone che seguono un culto pseudo cristiano, modificato a loro piacimento e dalle regole contorte e sconosciute, e non tollerano stranieri che vengono a curiosare nei loro riti e nei loro segreti.
Vado verso l'auto ma a quel punto in tanti si sono radunati dietro di me e mi prendono in giro a voce alta, mi guardano male, uno di essi che è molto vicino a me mi prende in giro dicendomi:"aaah, vieni, mi servono delle foto per una festa, così mi fai il servizio ah ah ah ah ah !". Io mi sento oramai braccato e indifeso, devo scappare, non posso fare altro, qui tutti mi vogliono fare del male...E mi sveglio immediatamente.

Successivamente mi sono addormentato ancora, e ho deciso di tornare in quel luogo.

Mi sono vestito in modo sobrio: pantaloni bermuda corti e anonimi, t-shirt un po' stropiccata, niente macchina fotografica, taglio di capelli diverso, espressione del viso un po' annoiata e smunta. E' sempre mattina e si approssima l'ora della loro cerimonia religiosa. Nascosto dietro un muro di una casa vedo che molti di loro, tutti insieme, stanno percorrendo la strada principale in direzione della chiesa (che stavolta non sta sotto i portici gotici), io aspetto che quasi tutti passino per accodarmi tra gli ultimi e non farmi notare. Nel frattempo dietro di me, da una sorta di pollaio a circa 10-15 metri di distanza, una ragazza si ferma e comincia a guardarmi insospettita: non le dò peso, dall'espressione che ha si vede che ha capito qualcosa ma ha anche l'espressione della persona di mente ritardata, lasciata li nel pollaio a svolgere i lavori piu' semplici.
Finalmente mi accodo con gli ultimi 2-3 individui che sono partiti in ritardo, e arriviamo nei pressi della "chiesa" dove incontro quei giovani che non mi avevano fatto passare: mi si parano davanti ancora, io strategicamente abbasso la testa e chiedo loro "scusa posso passare", loro si scansano e con espressione orgogliosa (perchè si sentono superiori a me) non mostrano ostilità e mi lasciano passare, credendo cosi' di avermi sotto scacco e di poter controllarmi.
Uno di loro, forse il piu' buono (e che è forse il piu' lucido di tutti) mi si avvicina per scambiare due parole e rompere il ghiaccio, e mentre lo fa ci avviamo verso l'ingresso della chiesa dal portone anch'esso ad arco gotico. Vedo che tutti entrano in fila per due, a coppie, e di sicuro ora non mi devo preoccupare di essere guardato con sospetto: pensano siano uno di loro.
Appena entrati ci accoglie un canto simile a quelli che fanno nelle chiese cristiane cattoliche le cui voci non so dire da dove provengano. La luce è soffusa e alla mia sinistra, accanto a una parete, vi sono degli disposti su tavoli di legno diversi oggetti che assomigliano quasi tutti a souvenir turistici. Il mio nuovo amico, alla mia destra, mi dice di scegliere uno di questi oggetti perchè fa parte del rito iniziale della cerimonia (infatti tutti prendono un oggettino), io inizialmente prendo una sorta di penna biro a cui è attaccata una base che serve per appoggiarla sulla scrivania e tenerla dritta in piedi: la guardo bene e vedo che vi è attaccata, a questa piccola base, un insetto simile ad un'ape regina tutta nera, ancora viva che muove le zampe. La ripongo: mi disgusta e mi fa rabbrividire. Tra gli oggetti vi sono anche le palle di vetro con all'interno raffigurato il paese stesso o zone di campagna senza pero' neve: all'interno, vivi che si muovono, vi sono insetti simili a piccoli scarafaggi o vespe di colore nero che camminano. Anche questa cosa mi disgusta, ma ricordo che questo paese è famoso per avere souvenir fatti in questo modo. Alla fine trovo una normalissima candela dalla base tonda e larga, in cui vi è icastrata una saponetta rotonda confezionata con la carta. Hanno un profumo delicato, penso che la accenderò tra poco quando il rito vero e proprio avrà inizio, così non desterò ulteriore sospetto e tutti mi guardaranno come uno di loro. Il compagno a fianco a me mi dice che dobbiamo intonare poi una delle loro canzoni religiose io e lui, io gli dico che non conosco nessuna canzone e anche lui è in difficoltà perchè non si ricorda le parole, lui ci prova a ricordarsela ripetendola a voce non troppo alta, io confido in lui perchè non ho la minima idea dei versi da cantare.
Con questi oggetti in mano ci avviciniamo non a un altare, ma ad una sorta di "cassa", perchè quell'oggetto va pagato... che tristezza! Davanti alla cassa vi è una grande colonna, disposta in modo tale da nascondere chi in quel momento sta pagando... Ecco, ci siamo, ora scopriro' i segreti di qeusta inquietante e malvagia comunità.... tuttavia improvvisamente mi sveglio, e tutto finisce.

TuttaviaTuttavia qualcuno comincia a notare la mia curiosità mentre faccio i miei scatti