martedì 17 dicembre 2013

Camminare soli e malinconici

Ero in un castello che andavo su e giu per delle scale, e poi compariva un ragazzo che continuava a farmi vedere delle stampe in 20x30 di foto bruttissime, all'infinito, e voleva un parere da me. E questo ragazzo compariva continuamente tra i sogni che facevo, era una condanna da girone dantesco, avevo la nausea, non erano belle quelle foto, erano da spararsi.
E poi giravo per gli uffici, alcuni vuoti, alcuni pieni, illuminati dalle squallide luci al neon degli anni 70 in cui vi erano o la segretaria con i capelli raccolti e gli occhiali da vista spessi (con montatura d'osso) o scrivanie piene di faldoni e altri strumenti meccanici da ragionieri da ufficio anni 70, polvere, mura dipinde di quel verde-marrone militare.... e alla fine arrivavo verso l'uscita di questa azienda, dove mi rendevo conto che ero stato licenziato volutamente dal titolare che se la rideva, e salutavo gli ultimi colleghi che erano tutti sereni e sorridevano.
E in tutti questi sogni ero sempre da solo che camminavo.