Con la mitica Delorean sono andato nel futuro e mi sono ritrovato ad almeno 15-20 anni piu’ avanti in una città cambiata e vagamente inquietante.
Ho ritrovato alcuni amici che oramai mi davano per disperso e questi cercano di aiutarmi a tornare indietro nel passato.
A distanza di 20 anni però le cose non sembrano cosi’ belle: le abitazioni delle città adesso sono tutte interrate e sono costituite da stanze rotonde a “cupola” collegate tra loro da brevi corridoi (un po’ come le case scavate nel deserto nel film Guerre Stellari). Al livello del terreno invece vi sono sterminati prati dall’erba parzialmente secca e gialla e alberi di pioppo, il tipo paesaggio della pianura padana. Le cupole, pero’, dalla parte del soffitto risalgono oltre il livello terreno soprastante e guardando l’erba si notano le escrescenze sferiche sparse un po’ ovunque.
All’interno di queste abitazioni la temperatura è leggermente piu’ alta di quella esterna e tra di loro sono tutte collegate in modo tale da formare strade e piazze sotterranee. Vi sono anche delle uscite verso l’esterno ma sono poche e sempre deserte, rare volte le persone escono all’aperto, forse l’ambiente è troppo inquinato. Scorgo, su una parete di cemento posta a fianco di una di queste uscite, un annuncio grande quanto un poster pubblicitario un po’ strappato e un po’ sbiadito in cui compare il mio volto e sotto la scritta “disperso da piu’ di 5 anni”, penso che oramai tutti si siano dimenticati di me e che nessuno oramai possa riconoscermi, per tutta questa gente sono sparito improvvisamente e non sanno del mio viaggio nel futuro.
La giornata all’aperto è bella, il cielo è azzurro chiaro e il sole è luminoso, tipico del periodo primaverile, tutto è tranquillo ma vedo qualcosa che mi inquieta: una sorta di muro lunghissimo, grigio scuro che si perde all’orizzonte e che sembra la parete di una diga gigante: non si riesce a vedere al di là di questo muro da tanto che è alto e la cosa mi mette curiosità e allo stesso tempo mi inquieta.
I miei amici, invecchiati ma tranquilli, mentre cercano materiale elettrico e metallico da utilizzare per riportarmi nel passato, mi dicono che l’utilizzo dell’alcool è molto controllato, non lo si puo’ portare in giro e non lo si puo’ nemmeno portare all’aperto. La cosa mi fa ridere e con una bottiglia in mano di un alcolico non ben precisato mi incammino tra le “case” a cupola ed esco all’aperto, vedo un agente che si avvicina a me in modo tranquillo ma deciso. Che strano questo futuro, non sembra male ma non è neanche molto allegro, spero di ritornare indietro al piu’ presto.