lunedì 3 maggio 2010

La psicopatica assassina

Io e un collega che assomiglia al tenente colombo stiamo indagando assieme a una ragazza sull'omicidio e conseguente squartamento da parte di un serial killer psicopatico. La ragazza è molto carina, dai capelli rossi lunghi e lisci, il viso dai lineamenti dolci e dalla pelle leggermente dorata e con qualche lentiggine che accentua la sua bellezza.
Indaghiamo assieme a perchè siamo incaricati di trovare questo individuo pericoloso. Le vittime, dopo che vengono uccise, vengono in qualche modo squartate ma non sezionate o divise in pezzi, vengono fatte trovare distese con il viso per meta' integro e per meta' che mostra il teschio.
Le ricerche continuano, anche se le vittime continuano ad esserci e noi ancora non riusciamo a capire chi sia il killer anche se un sospetto mi viene.
Ora siamo dentro un'auto e ci dirigiamo probabilmente in un paesino della svizzera e vedo la nostra auto che ad alta velocita' percorre una strada.
Arriviamo verso sera a una casa dove c'e' stato l'ennesimo omicidio, esaminiamo il cadavere e oramai i miei sospetti sono piu' che fondati: il killer è la ragazza che sta con noi.
Con una rapidita' sconvolgente la ragazza uccide il mio collega con un colpo di pistola e uccide anche me e si appresta a squartarci...
Ho assistito a un film, dove io stesso ero protagonista, e ora posso rivederlo e tornare indietro come in un nastro e "reinserirmi" nel film stesso per poter modificare gli eventi: sono in auto, ma guardo dall'esterno noi 3 che viaggiamo, come se fossi uno spettatore sul ciglio della strada in cui passiamo. Vedo, come un fotogramma inserito apposta, una testa mozzata che appare e scompare improvvisamente accanto al passeggero (il mio collega) seduto nel sedile posteriore: è la sua stessa testa dopo che è stata squartata.
Arriviamo alla casa in svizzera ma io so gia' che li' ci aspetta la morte, quindi scappo e mi nascondo in una sorta di scantinato. La ragazza uccide il mio collega e mi cerca per farmi fare la stessa fine, si avvicina alla porta che da' al seminterrato ma poi desiste, intanto pero' butta via la testa mozzata del mio collega, la butta contro la porta semiaperta in cui sto nascosto io, e questa testa va a finire accanto a me.
Scappo finalmente, è mattina, e incontro una mia amica che è interessata a questa storia e vuole conoscere o avvicinarsi a tale ragazza ancora in libertà, io le dico che deve stare attenta, che rischia la vita, la morte è certa e quella ragazza è pericolosissima. La mia amica non mi ascolta, ride, è tranquilla... io le faccio vedere che ho comperato una pistola automatica e glie la mostro, sembra una pistola giocattolo e mi parte un colpo che va a bucare il pavimento della piazza in cui mi trovo, dai buchi che fa il proiettile esce petrolio... devo andare alla polizia a denunciare questo accaduto. Arrivo alla caserma, suono il campanello, entro ma sbaglio piano, sono nella cucina... tuttavia oramai tutto diventa confuso, e apro gli occhi.

Un gruppo violento

Un gruppo violento di soldati americani di colore, palestrati e con l'espressione del viso impenetrabile, armati fino ai denti e senza pietà sta terrorizzando negozi, case, edifici pubblici della mia zona. Queste persone arrivano e con una violenza inaudita uccidono chiunque si trovi davanti a loro con un fucile a canne mozze o con qualche mossa rapida di arti marziali.
Qualcuno ha provato a fermarli, è impossibile, qualcuno scappa ma viene inseguito e infine freddato con un colpo di pistola alla testa. Il loro scopo è unico: rubare il denaro di chiunque. Il terrore che incutono questi individui è alto, io stesso sono sempre teso e all'erta, una volta sono pure riuscito a fuggire: ero in un edificio pubblico, loro sono entrati rompendo la porta di ingresso in legno, io sono fuggito su per le scale e uno di loro mi aveva visto e con l'arma in pugno correva velocissimo ma io ero piu' veloce di lui di qualche frazione di secondo. Mi sono nascosto nel sottotetto e potevo vedere attraverso un buco nel soffitto, sotto di me, l'uomo che si guardava intorno. Alla fine se ne è andato. Ma adesso basta, ho deciso anche io di prendere un'arma, un revolver nero e puntarlo senza esitazione a questi messaggeri di morte e terrore.