giovedì 18 marzo 2010

Antica città romana

Mi trovo con amici (che non ho mai visto in vita mia) a visitare una parte della città di Roma (almeno credo) che è snobbata dalla gran parte dei turisti. Forse pero' è a causa della pioggia che ha da poco finito di cadere che non vi è nessun'altro se non noi 7-8 persone.
Questa parte della città è costituita da ciò che rimane dell'antica città romana e paradossalmente è molto ben conservata: marciapiedi diritti e larghi ai cui lati sorgono case piu' o meno alte dai muri pitturati con colori caldi o freddi, mattoni a vista, colonne, qualche piccola cappellina dedicata ai loro dèi. I muri e i tetti presentano i segni del tempo mostrando qualche buco o delle crepe ma non hanno l'aria di essere pericolanti, anzi vi si potrebbe entrare.
La pioggia caduta da poco e il cielo grigio purtroppo fanno prevalere i colori spenti come il grigio che si confonde con il blu o il marrone scuro. Camminiamo lungo uno di questi marciapiedi e la disposizione della città sembra quasi quella di un cimitero: vi è un marciapiede centrale piu' grand degli altri che conduce a una sorta di chiesa che sta in fondo e attorno le case... E' tutto interessante pero', scatto qualche foto molto bella e originale e intanto chiacchiero con questi ragazzi. A un certo punto arriviamo a un edificio in cui scopro che è stato ricavato una sorta di bar o pub di quelli che vanno di moda adesso e che non ho mai apprezzato: arredamento minimalista, luci fredde blu, musica tumz-tumz, ragazzi con i giubbotti firmati. Non entro in quel postaccio, non riesco a capacitarmi, come è possibile creare un bar rumoroso immerso nel silenzio di questa città antica ben conservata? Lascio che i miei "amici" entrino e si distraggano nella musica e nel loro cocktail del cazzo di quel posto da caciottari e osservo un po' ancora le case-cappelle che stanno attorno a me e poi decido di andarmene. Peccato, mi dico, rovinare un posto cosi'.

mercoledì 3 marzo 2010

Verso gli appennini

Io e Ton dobbiamo recarci in un paesino sull'appennino modenese che sta dopo Campogalliano. Dobbiamo andarci assieme a Billo, l'avvocato che ci deve aiutare nella nostra "impresa". Billo guida la sua auto davanti a noi e ci fa strada sapendo esattamente dove andare, io invece sono nell'auto con Ton. Arriviamo a Campogalliano e io non ricordo piu' dove bisogna girare a un certo punto della strada, sebbene nel sogno ricordo di esserci passato altre volte (in altri sogni precedenti). Passiamo una piazzetta di Campogalliano e perdiamo Billo che sale su una sorta di tornante e continua la sua corsa senza curarsi di noi. Ci fermiamo in questa piazzetta, scendiamo e ci guardiamo attorno sperando che Billo torni indietro ma invano...
Cosi', sotto a un sole di maggio, ci riposiamo un attimo e ci guardiamo attorno in questa piazzetta ricoperta d'erba che sembra quasi un piccolo parco nel centro del paese. Attorno a noi cominciano ad arrivare ragazzi e ragazze con in mano oggetti di carnevale: coriandoli, stelle filanti, qualche pallina... anche una signora piuttosto robusta arriva con un cesto in mano che contiene delle arance. A un certo punto questi ragazzi cominciano a buttarsi coriandoli, stelle filanti e le arance addosso ignorandoci completamente, intuisco che si è carnevale ma non c'e' musica, non ci sono carri, nessuno è travestito... io guardo Ton e gli dico: "questa cosa è molto surreale, come in un film" e lui si mette a ridere e annuisce ancora stupefatto dalla scena a cui abbiamo assistito.
Tra questi ragazzi ne riconosco uno che si offre di prestarci la sua vecchia Fiat 500 bianca per poter raggiungere Billo, salgo alla guida io ma non mi ricordo come si utilizza la doppietta e quindi riesco ad andare avanti solo di pochi metri... rinuncio e riesco a fare retromarcia e a riparcheggiare la 500. Siamo in una strada centrale del paese, in pendenza perchè siamo in zona appenninica. Nel marciapiede a fianco dell'auto vi è la casa del ragazzo, entriamo e lui ci ospita per fare 2 chiacchiere... oramai scordiamo di andare a recuperare l'avvocato...chissa' che fine ha fatto

Vampires

Mi trovo all'interno di un capannone illuminato da potenti luci al neon che rendono l'ambiente piu' freddo e impersonale di quello che già esso è. Sembra quasi di essere in un cinema visto il colore e la copertura delle pareti tipica delle sale di proiezione. In questo capannone dall'area rettangolare sembra che vi si stia svolgendo una sorta di partycon diversi giovani. Tuttavia non mi sento a perfetto mio agio, c'e' qualcosa che non mi torna e ben presto me ne accorgo. Assieme a me vi sono altri amici o colleghi che si sono confusi nella folla e quando qualcuno di loro mi si avvicina e mi dice cosa devo fare rimembro tutto: assieme a loro devo dare la caccia a una sorta di vampiri o zombie che si sono anch'essi confusi nella marmaglia di giovani (dai 16 ai 28 anni) e che stanno per attaccare con un morso le ignare vittime. Insomma sono in una sorta di missione segreta, ovviamente non posso dire nulla ai ragazzi-future-vittime perchè scatenerei solamente il panico e si attiverebbero anche i vampiri-zombie travestiti da persone "normali"...
Istintivamente ricordo anche cosa devo utilizzare per neutralizzare queste brutte bestiacce: metto la mano destra nella tasca interna della giacca blu che indosso e ritrovo la mia arma, una sorta di pistola simile al "grillo tonante" del film Men In Black a cui è pero' attaccata una sorta di siringa di vetro riempita di veleno/antidoto per neutralizzare i vampiri.
Ne adocchio subito uno che si sta allontanando verso una porta del capannone, lo seguo e mi ritrovo in un corridoio dalle pareti di cemento armato, anch'esso illuminato da squallide luci al neon. Sono dietro di lui, egli non sospetta nulla, anzi è una ragazza dai capelli lunghi lisci castano chiaro e da un maglioncino bianco. Sparo, essa si immobilizza dalla siringa che parte dalla mia arma e le si conficca nella schiena. Evvai, una di queste è stata sistemata. Ora bisogna pensare alle altre. Mi avvicino per recuperare la siringa (riutilizzabile) e la reinserisco nella pistola... la caccia continua.