mercoledì 25 novembre 2009

Acqua ovunque, zombies & vecchie conoscenze

1) E' la mattina soleggiata di un giorno invernale ma che sta lasciando posto al clima primaverile, il sole delle 10 illumina il luogo in cui mi trovo con quella luce particolare che caratterizza ancora l'inverno. Sto camminando su una strada di cemento, forse un marciapiede. Da un giorno o due, dopo circa un mese di pioggia ininterrotta (o forse piu'), il sole è tornato a scaldare la terra martoriata e coperta dalle acque che sono straripate da fiumi e che coprono gran parte della zona geografica in cui mi trovo. Alla mia sinistra, infatti, sorge un cupolone come quello di Roma o come quello di S. Andrea di Mantova lambito alla base dall'acqua, vedo altri palazzi che spuntano come torri da un pavimento d'acqua e in lontananza si odono voci femminili di donne che pregano ripetendo continuamente frasi alla Madonna o a Dio: pregano per ringraziarlo di aver fatto tornare il sole e di aiutarle a ricostruire e sopravvivere in questa situazione pre-apocalittica. A parte queste voci c'e' silenzio attorno a me, non vi sono auto che circolano e nemmeno altre voci umane.
Continuo a camminare e arrivo ad un edificio di cemento grigio dalla forma cubica, entro e mi ritrovo assieme ad un altro ragazzo e ad una ragazza seduti su 3 poltrone unite tra loro dai braccioli: le poltrone sono di pelle, di colore rosso, e assieme ai 2 ragazzi partecipo a una sorta di quiz-esame universitario tenuto da un professore che in passato è stato uno dei miei prof. reali. Lui ci fa domande a voce e se non rispondiamo in modo corretto fa muovere in modo veloce le poltrone per farti venire la nausea. Il ragazzo assomiglia al cantante degli Aerosmith e la ragazza invece non l'ho mai vista.
Per qualche motivo a me sconosciuto il ragazzo si alza dalla poltrona e va via mentre rimaniamo noi 2 a sopportare queste domande insulse dal professore con la r moscissima.
Dopo qualche minuto vedo il ragazzo tornare che con passi lunghi, quasi saltando e quasi gridando a voce alta si avventa sul pubblico che sta assistendo al nostro esame: delira, inneggia alla dannazione, alla morte e al fatto che dobbiamo essere morsi tutti da lui; mentre dice questo la sua faccia cambia, diventa terrificante, è diventato uno zombie!! Si avventa su una persona del pubblico e la morde sulla spalla, io poi riesco a scappare appena lui si avventa sulla ragazza seduta sulla poltrona al mio fianco. Fuggo fuori dall'edificio e il ragazzo-aerosmith-zombie mi corre dietro, ha molta forza e alzando il braccio mi lancia con la mano una sorta di teschio insanguinato con pezzi di carne ancora attaccati, il teschio mi colpisce il collo mentre corro e la sensazione di viscido di quella materia contro la mia pelle ancora sana mi fa stare ancora piu' male, cado in ginocchio e mi sento spacciato... mi sveglio improvvisamente, è tutto finito.


2) Per qualche motivo a me sconosciuto sono stato invitato a frequentare una sorta di riunione generale per l'assegnazione di mansioni "educative" nei confronti di ragazzi che frequentano l'oratorio della città in cui mi trovo. A me interessa poco ma comunque giro per le stanze di questo edificio dove si trovano diverse persone (educatori, operatori, amici...), i muri sono tutti colorati di un azzurro non troppo chiaro e passando da una stanza all'altra mi chiedo sempre di piu' che ci faccio li e che mi sento proprio inutile. Tuttavia le persone che mi riconoscono mi trattengono con qualche scambio di chiacchiere e quindi alla fine rimango li. A un certo punto entro in una stanza in cui stanno concludendo un corso dove si insegna a creare gioielli, collanine & affini, riconosco la persona che tiene il corso e rapidamente esco dalla stanza, una rabbia forte si impossessa di me perchè so che tale persona è meschina, stupida e cattiva. Pero' aspetto che la gente esca da tale stanza per osservarla meglio: c'e' pure sua madre con lei, quella stronza! La ragazza infine si trasferisce in un'altra stanza e io la spio sempre da lontano: è ingrassata, la faccia è rotonda, la voce è cambiata ed è piu' sgradevole e i capelli sono a caschetto, color castano chiaro. E' bruttissima, vorrei insultarla e dirgliene tante ma chi figura ci farei in quel luogo "benedetto" e tra persone che conosco? Lascio perdere, e cerco di farmi sbollire la rabbia...

lunedì 23 novembre 2009

Caos senza motivo

Un famosissimo comico che negli anni 80 era ospite fisso di una famosissima trasmissione seguita da tutti la domenica sera è stato invitato, al giorno d'oggi, a tenere una sorta di conferenza. La conferenza è ospitata a casa mia e il tema è a me sconosciuto. Purtroppo l'affluenza di pubblico è praticamente nulla: ci sono io e altre 2 persone, ovvero un padre con suo figlio, entrambi giovani (sui 45 il padre, sui 18 il figlio) che siedono sul divano della sala e ascoltano questo signore vagamente paffuto e con la barba che parla della sua esperienza. Gia', perchè adesso, penso tra me e me, i comici in età avanzata si mettono a tenere conferenze su temi seri e a parlare delle loro esperienze che spaziano tra volontariato, difesa dell'ambiente, cultura e tante altre cose; oramai va di moda fare cosi': la loro immagine di comici bonaccioni demenziali che eravamo abituati a vedere anni fa e che ci facevano ridere un tempo ora stride un po' con quello che sono diventati ora, facciamo fatica a dimenticarci della loro vecchia maschera, perchè è cosi' che li abbiamo sempre "conosciuti". Tuttavia bisogna pur riconoscere che sanno quel che dicono anche quando tengono questi incontri...
La chiacchierata informale di questo comico finisce e improvvisamente mi ritrovo con amici coetanei in una sorta di videogame in stile anni 90: faccio parte dei "buoni", che devono sconfiggere con cannoni laser delle specie di cubi volanti che mi sparano a loro volta. Con me c'e' Ambro che non conosce il gioco benissimo ma che se la cava bene a sparare a questi invasori digitali. L'ambiente attorno a noi è un po' stilizzato, tipico dei giochi dei primi anni 90 ma comunque sia tutto procede bene e immersi in questo mondo digitale sotterraneo (perchè pare di essere all'interno di enormi grotte) facciamo fuori i nemici passando ai livelli successivi.
Arriviamo a un livello che non è piu' digitalizzato ma è un posto reale vero e proprio: la strada di una montagna di notte sotto una pioggia torrenziale e illuminata dai lampi. La terra fangosa si mescola alla pioggia che scende giu' per la strada sterrata scavata sul lato della montagna e un po' infastiditi da tutto questo bagnarsi arriviamo a una porta, la porta del prossimo livello di gioco: è incastonata nella montagna, è fatta di metallo rigido e spesso ma per entrare... serve una moneta da 200 lire. Nessuno di noi ce l'ha, siamo nel 2000, è roba da anni 80 una moneta del genere! Eppure qualcuno di noi riesce a trovarla e la inserisce nella feritoia posta alla base della porta. Solo che invece di oltrepassare la porta... mi ritrovo a casa mia, è mattina e mi devo alzare per andare al lavoro. Mi affaccio alla finestra e mi ritrovo davanti uno spettacolo raccapricciante: il Po ha rotto gli argini e ha allagato tutta la città: uno strato d'acqua di almeno un metro e mezzo ha allagato tutto e le auto sono quasi ricoperte del tutto dall'acqua, acqua che non è limacciosa ma abbastanza limpida ma non si riesce a vedere il terreno immerso... chissà dove è il mio gatto. Non si sentono grida di gente spaventata, non si sente nulla fuori: solo il silenzio rotto dai movimenti ritmici dell'acqua contro i muri e le auto. Provo ad accendere la luce e funziona: strano mi dico, non hanno tolto l'elettricita'? Sai che corto circuito!!!
Sono preoccupato, non posso fare nulla ora, devo stare al primo piano e tutto ora è allagato...
Poi mi sveglio una seconda volta: è la sveglia e mi rendo conto con sollievo che la realtà non era quella.

venerdì 13 novembre 2009

Due sogni brevi

1) Un sogno ricorrente, riguardante una persona che spero di rivedere nella realtà. Incontro questa persona in bicicletta, sou una strada sterrata che sta sotto a sopraelevata di cemento, i piloni che tengono sospesa tale struttura sono di cemento anch'essi e sono ai lati della strada stessa. Incontro tale ragazzo che gira in bicicletta pure lui e mi avvicino per parlargli, ora pedaliamo a pari velocità e lui si rivolge a me dicendomi: "Prima mi consideravi il migliore amico, adesso invece l'ultimo degli sconosciuti", ma in realtà non è mai stato migliore amico, solo una persona con cui avevo piu' di una semplice simpatia. Subito dopo si mette in mezzo tra le nostre due bicicletta una terza persona, in bicicletta pure lei, che ingenuamente e con un sorriso quasi stupido ci saluta e non vuole andarsene...crede che sia bello per lei mettersi li a parlare con noi ma io le dico subito di andare via e che non è un bel momento...cosi' finalmente essa se ne va e io posso continuare a parlare con quel ragazzo. Cerco di spiegare a lui cosa intendo dirgli ma non ricordo, le parole sono confuse, anche se le idee chiare le ho... poi lo perdo.

2) Sono in un salotto al primo piano di una casa dai muri bianchi, fuori è notte, lo vedo dalle finestre con infissi di legno bianchi. Nella sala luci gialle illuminano lo spazio. E' arrivata una sorta di compagnia musicale di siciliani a trovarci con strumenti a fiato e a corda strani: il violino e il violoncello sono come se fossero stati disegnati da Picasso: storti, bizzarri, inquietanti. Hanno le corde poco tirate e non si riesce a tenerli saldi nella posizione in cui essi vanno tenuti...io provo a suonarli e il suono che ne esce è brutto, distorto...
Questa compagnia di persone, tutte simpatiche e serie, cominciano dopo pochi minuti a sistemarsi e a suonare qualcosa: la musica che ne esce è stonata, inquietante, tutt'altro che "classica" ma ha comunque un certo grado di orecchiabilità. Il fatto strano è che dopo 1 minuto dall'inizio della musica le persone che stanno nella sala con me (che non suonano) e altre fuori dalla finestra cominciano a camminare all'indietro anzi... è come se il tempo tornasse indietro come in un nastro vhs riavvolto lentamente... queste persone quindi camminano all'indietro, scendono le scale, chiudono scatole che prima hanno aperto, fanno insomma le operazioni alla rovescia, e lo fanno come se fossero ipnotizzati, con uno sguardo perso che mette un po' paura...
Questa orchestrina grottesca si ferma per poi ricominciare a suonare e tutto si ripete... Io rimango immune da tutto cio'... e pensare che questi individui non dovevano neanche essere li con me, si sono sbagliati e non dovevano venire da me, li ho ospitati perchè erano spaesati e non riuscivano a capire il perchè avessero sbagliato giorno e sede in cui proporre le loro performances...