sabato 14 marzo 2009

Correndo

In un pomeriggio d'estate dal cielo terso e dal sole che si prepara a tramontare (sono circa le ore 18) mi ritrovo a correre sulla lunga e nuova pista ciclabile che collega Mantova a Borgoforte: ho parcheggiato l'auto probabilmente a Cerese e ora decido di tornare a Borgoforte solo correndo, andata e ritorno! Corro a un ritmo non troppo veloce che mi permette di non affaticarmi troppo e nello stesso tempo di risparmiare energie, sento di essere sudato ma non eccessivamente, non sento caldo. La pista ciclabile si trova sul lato sinistro rispetto al mio punto di vista (cioè la direzione che sto percorrendo) della strada ex cisa, il sole potente è alla mia destra e subito dopo oltre il guard rail vi sono dei pioppi piantati a distanza regolare che affiancano tutto il percorso. La pista ciclabile è a stretto contatto con la strada vera e propria, dove un sacco di auto formano lunghe code che a colpo d'occhio mi paiono abbastanza scorrevoli.
Sto correndo e dietro di me sento la voce di due ragazze che mi seguono alla mia stessa velocita': chiacchierano e ridono mentre corrono, del piu' e del meno e le sento sempre piu' vicine, siamo gli unici che corrono al momento. A un certo punto sulla pista compare una aiuola di quelle "ornamentali" con dentro un piccolo alberello e a meta' del piccolo tronco vi è una decorazione che sembra una svastica fatta con foglie lunghe e strette o buccia di qualche frutto dal colore scuro. La cosa mi inquieta e mi irrita, proseguo la mia corsa in questa strada dritta che si perde nell'infinito davanti a me. Poco piu' avanti un furgoncino ha parcheggiato sulla pista ostruisce il passaggio, mi tocca correre per un brevissimo tratto sull'asfalto e davanti a me si para un enorme camion bianco che sembra fermo, penso che sia una fortuna cosi' posso correre velocemente e rientrare in pista ciclabile, tutta via il camion non è fermo ma si muove lentamente verso di me. Le sue dimensioni mi spaventano e di fretta accellero e ritorno in pista, mi giro a guardarlo mentre mi allontano da esso e vedo che è veramente grande!
Successivamente, dopo poche decine di metri, vedo un altro enorme tir con rimorchio che porta una di quelle case trasportabili, è lunga e bassa e sulle sue pareti vi sono delle enormi scritte in tedesco con quel tipo di carattere tipico della germania che si trova sulle insegne di ristoranti, alberghi o birra. Anche questa cosa mi inquieta, perchè sembrano scritte che inneggiano al nazismo... ma forse mi sbaglio, perchè poi mi ricordo subito che oggi è una giornata particolare dove a Mantova si festeggia qualche ricorrenza legata alla Germania.
Continuo la mia corsa e il sole oramai è tramontato ma il cielo è ancora molto chiaro e di quell'azzurro tipico del tramonto estivo. Le 2 ragazze sono ancora dietro di me che corrono e a quel punto sempre correndo scambio due parole con loro, ci fermiamo un secondo , ci stringiamo la mano e poi riprendiamo a correre, io cerco di intavolare un discorso ma non ne vogliono sapere perchè non rispondono, che tristezza penso! Intanto sono arrivato a Borgoforte ed è ora di tornare indietro, la pista ciclabile termina scostandosi dalla strada e finendo in un piazzale sterrato circondato da un campo poco coltivato. E' ora di tornare indietro, e un po' seccato dalla maleducazione di quelle due tipe sfigate, mi rimetto sulla pista ciclabile sempre di corsa.

mercoledì 11 marzo 2009

Gita in un paesino del veneto

Mi ritrovo con una compagnia di ragazzi (alcuni li conosco, altri no) in una piccola cittadina medievale veneta, durante l'inizio dell'estate (deve essere maggio), è notte e il cielo è nero. La zona della città in cui ci troviamo è composta da case basse dallo stile tra il medievale e le case vel 19-20esimo secolo, una sorta di case medievali restaurate secondo lo stile di 2 secoli fa. Ci troviamo in una sorta di piazza semicircolare ovale, non troppo grande e le case che delimitano l'area della piazza stessa sono tutte attaccate tra di loro e alla loro base vi è un piccolo canale in cui vi scorre acqua fresca e pulita, io e gli altri ragazzi ci troviamo nel "mezzo" della piazza, ovvero su una superficie di cemento che permette di vedere il canale e le case davanti a noi. Un ponticello piccolo permette di passare sopra il canale ed andare al di la della piazza passando sotto un sottopassaggio di queste casette. La luce che illumina il posto è calda e non troppo forte, gradevole all'occhio. Tutto l'insieme da' l'impressione di essere una sorta di posto da favola, tranquillo, turistico e molto gradevole. Cosi' proseguiamo il cammino e alcuni di noi addirittura entrano nel canale e vi camminano un po' dentro, la profondita' è irrisoria, l'acqua arriva alle ginocchia. Proseguendo il cammino nel paese, andando verso destra (ovvero girandomi alla mia destra e proseguendo) entriamo all'interno di una casa, il cui pavimento è in assi di legno, la luce anch'essa di un giallo caldo e le pareti bianche coperte parzialmente da uno strato di legno alto non piu' di 70-80 cm anch'esso caratteristico del posto e che da alla casa ancora piu' calore rendendola piu' gradevole.
Camminando per i corridoi non molto lunghi di questa casa ci imbattiamo in stipiti di porte (sempre fatti di legno) che danno accesso a delle scale in salita sempre fatte di legno. Il gruppo quindi si divide perchè in due o tre persone alla volta prendono diverse scalinate, anche io vado per conto mio e salgo le scale. Esse portano a un pianerottolo all'aperto e scopro' cosi' che le scale seguno la pendenza della collina a ridosso della casa, trovo altra gente li seduta, altri turisti giovani che si stanno godendo il clima e la natura che si confonde con le scale e il pianerottoloin legno, vi è a ogni pianerottolo una panchina per sedersi e un piccolo lampione che emana sempre luce calda e non troppo alta. Dal pianerottolo partono altre scale o altri corridoi "sospesi" sulla collina, io ne percorro un po' e capisco che è quasi un labirinto questo percorso ma è molto bello e suggestivo.
Ritrovo qualche ragazzo che ho perso poco prima di salire tutte quelle scalinate...e intanto penso a come si chiama questo paese: Isola della Scala? Nooo, impossibile, solo perchè ha tutti questi gradini? Finalmente giungiamo in una stanza tutti insieme (a diversi metri di altezza da terra probabilmente) e li una signora anziana socievole ci racconta un po' di cose riguardo la casa e il paese: scopriamo che vi è presente un fantasma e che se facciamo tutti insieme una foto di gruppo è facile che dalla foto risulti anche l'apparizione di sagome o ombre inquietanti date dallo stesso fantasma. Cosi' ci mettiamo tutti in posa, la classica foto di gruppo e possiamo vedere subito stampata la foto su carta lucida: siamo venuti tutti bene (io sono il primo in basso a sinistra seduto, con una felpa rossa, l'espressione con la bocca leggermente aperta che sta dicendo qualcosa, gli occhi che guardano chi scatta) e in alto a sinistra dove si vede il soffitto si vede qualcosa, un'ombra, una sagoma di qualcuno che pare si sia suicidato impiccandosi. La cosa mi mette paura, il fantasma è comparso in foto! Continuo a rifletterci sopra, la cosa mi spaventa un po' perchè evidentemente la casa nasconde un passato drammatico e qualche segreto. Tuttavia non succede null'altro di grave...