mercoledì 14 settembre 2011

Visita in ospedale

Sto andando a trovare in ospedale un uomo che conosco che sta seguendo delle cure pesanti per sconfiggere un tumore. Entrato in ospedale mi dirigo subito nella stanza in cui si trova lui e altri pazienti: trattasi di uno stanzone gigante dalle pareti bianche illuminate dalla luce del sole che filtra dalle finestre. Finestre che non vedo ma che stanno alla mia sinistra. Mi siedo con lui a un tavolino che si trova vicino al suo letto, piu' che una stanza di ospedale sembra quasi un salone anonimo per lo svago e la mensa.
Il tavolino è rettangolare e piccolo e si trova contro il muro opposto alle finestre (quindi è a destra) ed è ricoperto da un perlinato marrone chiaro alto circa come me.
Io e quest'uomo parliamo e mi dice che ha sconfitto gran parte del tumore e che gli è andata bene, tuttavia non è piu' un uomo colui che mi parla ma una ragazzina di 13-15 anni al massimo, è sorridente ma ha una espressione strana, sembra una meta' via tra l'estasi e lo shock ma è lucidissima. Ha i capelli lisci biondi e gli occhi marroni, è vestita di bianco.
Non mi stupisco di questa trasformazione del personaggio che mi trovo davanti e continuo a parlare, questa ragazzina parla lentamente e in poche e centellinate parole mi dice che durante il tumore è stata in coma, ha provato una forte sensazione di essere vicina alla morte ma poi è riuscita a vincere il coma e la malattia e a tornare tra i vivi. La chiacchierata surreale continua e le faccio domande particolari che riguardano temi delicati e tabù sulle esperienze di pre-morte e aspetti sovrannaturali ignorati e giudicati "stupidi" dalla gente comune. La ragazzina annuisce e mi fa capire che ha sconfitto la malattia grazie a qualche intervento "dall'alto" che non puo' spiegare a nessun'altro se non a me perchè sono l'unico che puo' capire.
Vorrei continuare la conversazione ma vedo che la sua attenzione svanisce rapidamente, i suoi occhi si socchiudono e capisco che le è stato dato un sonnifero o dei medicinali pesanti che non le permettono di sostenere una conversazione poco leggera come la nostra...la cosa mi mette dispiacere perchè la mia curiosita' è tanta e mi tocca rinunciare a una occasione cosi' unica.
Fatto sta che lei e l'uomo di prima stanno piuttosto bene anche se la malattia non è stata sconfitta al 100%.

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