sabato 10 maggio 2014

Una singolare eredità

Ricevevo un biglietto da visita datomi da un signore che assomigliava a Claudio Giacobbo, anzi era proprio lui.
Questo biglietto, oltre al nome e al cognome riportava come professione "Custode e consegnatore degli oggetti ereditati".
Cosi', nel pomeriggio, so di avere appuntamento con questo signore, forse ho ereditato qualcosa!
Entro nell'anticamera dove c'e' altra gente che aspetta, e finalmente mi chiama e mi fa salire le scale verso il suo studio... ma non è uno studio, è un salone che sembra arredato come una gioielleria. Vi sono un sacco di oggetti da lui presi in consegna e che attendono di essere dati ai nuovi proprietari, e sono racchiusi in teche e di vetro e tenuti bene come gioielli.
C'e' anche una zona dove vi sono diverse teche che contengono oggetti piu' o meno grandi (spesso orologi) che hanno una piccola catenina a cui è attaccato un piccolo cartellino con sopra il prezzo: probabilmente sono oggetti in vendita che nessuno è mai potuto venire a reclamare per i motivi piu' diversi.
Questo signore si avvicina e mi indica una teca dove c'e' qualche oggetto che mi riguarda (ma per questioni di privacy non indica nulla perchè c'e' altra gente che ci osserva e che guarda gli oggetti) e vedo un hard disk con su scritto a tratto pen indelebile qualche parola e infine un "grazie" e sotto la firma. Insomma... sembra proprio che qualcuno mi abbia lasciato in eredità questo oggetto e che mi voglia ringraziare in modo sincero, tuttavia non riesco a capire chi possa essere.
Faccio un altro giro per curiosare nel salone e becco Ilaria che pure lei è stata invitata e si trova davanti alla mia stessa teca... il mistero si infittisce ma ancora non sappiamo nulla.
Nel frattempo scopro che c'e' in vendita li dentro una reflex costosa, una Canon 5dMk3 a soli 135 euro.... la tentazione di comperarla è forte... ma la mia amica Melania che compare improvvisamente di fianco a me mi dice che faccio senza perchè ho gia' una nikon super, e quella non mi serve proprio...
Finalmente si avvicina il titolare che mi indica un angolo della stanza dove possiamo parlare, ma... il sogno finisce

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