martedì 11 maggio 2021

Il fotografo che non sa

Mi trovo a Mantova, in particolare nella casa di un fotografo realmente esistente attualmente, molto quotato e conosciuto. Non so perchè mi trovo li con lui, forse l'ho incontrato e ci siamo messi a parlare e mi ha invitato a casa sua. Mi porta in una stanza con due monitor, uno in formato 16:9 e uno invece in formato probabilmente cinematografico con rapporto 2,35:1. Sono televisori non recentissimi, acquistati probabilmente circa dieci anni prima quando ancora erano cosa per pochi e costavano così tanto da scoraggiare la maggior parte delle persone.

Accende il televisore in formato cinematografico (molto piu' adatto alla visione dei classici 16:9) e mi mostra un video realizzato in collaborazione con artisti e persone della zona: il video, quasi un videoclip, sembra che promuova persone, luoghi, usanze, abitudini sempre della zona ma lo fa in modo originale e accattivante, ci sono scene girate al rallentatore, altre al contrario ma allo stesso tempo sincronizzate con la musica, oppure inquadrature interessanti di luoghi e personaggi, insomma un bel video che lascia ben impressionati. Alla fine gli faccio i complimenti perchè so che lui ha partecipato direttamente alla creazione delle scene e delle inquadrature. Quasi lo invidio.E lo schermo "cinematografico" aiuta molto ad apprezzare il lavoro.

Alla fine questo signore mi allunga un libro che altro non è che la versione cartacea di questo videoclip, ci sono fotogrammi ad alta risoluzione stampati sulle pagine e anche dei testi che non riesco a leggere perchè sfoglio velocemente le pagine. Le foto nel libro sono sue oltre a quelle viste nel video.  Ci sediamo su due poltrone, situate in due angoli opposti della saletta quadrata e a quel punto a me sorge un dubbio e mi rivolgo a lui direttamente dicendogli una frase del genere:

"Senti, il video e le immagini sono bellissime, ma mi sono reso conto di una cosa importante: ci troviamo in un sogno, e sono io che sto sognando tutto questo e quindi tutto quello che ho visto e che mi hai raccontato, le immagini, la musica... è tutta creata da me in questo momento, quindi questo lavoro non è tuo, è frutto della mia mente, è tutta roba mia e non ci puoi fare nulla! Sono contento di aver prodotto con la mia mente tanta bellezza e originalità e mi spiace, ma così stanno le cose".

Subito dopo mi trovo fuori dalla sua casa e mi ritrovo a parlare con ragazzi un po' piu' giovani di me di musica e foto e poi scherzo e rido e con alcuni mi sento molto in sintonia... è tutto molto bello e dinamico, ma arriva un momento in cui tutto si confonde e mi sveglio.

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