domenica 30 novembre 2008

E' un pomeriggio di primavera inoltrata e il sole sta tramontando, tramonta un po' prima del solito, verso le 18 a causa della stagione. Sto percorrendo a velocita' moderata l'argine del Po, e guardo il sole dritto in faccia. Sto percorrendo ovviamente l'argine in direzione ovest e il sole al tramonto si presenta come un disco enorme la cui parte inferiore sfuma e si perde nel colore del cielo non piu' luminosissimo all'orizzonte. Percorro l'argine con decisione, lasciando dietro di me le case che vi sono "appoggiate" ai lati, la strada sterrata non è particolarmente ricca di ghiaia, anzi sembra si sia appena asciugata da un recente acquazzone oramai quasi del tutto "evaporato".
Dopo aver percorso un po' l'argine, mi ritrovo davanti a un ponte che attraversa il fiume Po, tale ponte è fatto interamente di metallo, di quel metallo utilizzato per le scale antincendio-uscita di sicurezza che stanno a fianco dei palazzi. La pavimentazione metallica del ponte è fatta in modo tale da avere dei buchi lunghi e stretti messi un po' a casaccio, in tal modo è possibile vedere giu l'acqua del fiume (acqua che sembra quasi quella del mare, dal colore e dalle piccole onde...), io salgo sul ponte con la bicicletta, e percorro un brevissimo tratto della "salita" metallica (il ponte è fatto a conca rivolta verso l'alto) ed ecco che subito la ruota davanti della bicicletta entra in uno dei buchi lunghi e stretti. Io mi spavento, perchè ho paura che la ruota con un po' di spinta o di peso del mio corpo attraversi del tutto il buco del ponte e cada giu portandosi dietro la bicicletta. Ho paura, la vertigine mi assale, e il pavimento del ponte non aiuta, sono spaventatissimo.

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