venerdì 13 novembre 2009

Due sogni brevi

1) Un sogno ricorrente, riguardante una persona che spero di rivedere nella realtà. Incontro questa persona in bicicletta, sou una strada sterrata che sta sotto a sopraelevata di cemento, i piloni che tengono sospesa tale struttura sono di cemento anch'essi e sono ai lati della strada stessa. Incontro tale ragazzo che gira in bicicletta pure lui e mi avvicino per parlargli, ora pedaliamo a pari velocità e lui si rivolge a me dicendomi: "Prima mi consideravi il migliore amico, adesso invece l'ultimo degli sconosciuti", ma in realtà non è mai stato migliore amico, solo una persona con cui avevo piu' di una semplice simpatia. Subito dopo si mette in mezzo tra le nostre due bicicletta una terza persona, in bicicletta pure lei, che ingenuamente e con un sorriso quasi stupido ci saluta e non vuole andarsene...crede che sia bello per lei mettersi li a parlare con noi ma io le dico subito di andare via e che non è un bel momento...cosi' finalmente essa se ne va e io posso continuare a parlare con quel ragazzo. Cerco di spiegare a lui cosa intendo dirgli ma non ricordo, le parole sono confuse, anche se le idee chiare le ho... poi lo perdo.

2) Sono in un salotto al primo piano di una casa dai muri bianchi, fuori è notte, lo vedo dalle finestre con infissi di legno bianchi. Nella sala luci gialle illuminano lo spazio. E' arrivata una sorta di compagnia musicale di siciliani a trovarci con strumenti a fiato e a corda strani: il violino e il violoncello sono come se fossero stati disegnati da Picasso: storti, bizzarri, inquietanti. Hanno le corde poco tirate e non si riesce a tenerli saldi nella posizione in cui essi vanno tenuti...io provo a suonarli e il suono che ne esce è brutto, distorto...
Questa compagnia di persone, tutte simpatiche e serie, cominciano dopo pochi minuti a sistemarsi e a suonare qualcosa: la musica che ne esce è stonata, inquietante, tutt'altro che "classica" ma ha comunque un certo grado di orecchiabilità. Il fatto strano è che dopo 1 minuto dall'inizio della musica le persone che stanno nella sala con me (che non suonano) e altre fuori dalla finestra cominciano a camminare all'indietro anzi... è come se il tempo tornasse indietro come in un nastro vhs riavvolto lentamente... queste persone quindi camminano all'indietro, scendono le scale, chiudono scatole che prima hanno aperto, fanno insomma le operazioni alla rovescia, e lo fanno come se fossero ipnotizzati, con uno sguardo perso che mette un po' paura...
Questa orchestrina grottesca si ferma per poi ricominciare a suonare e tutto si ripete... Io rimango immune da tutto cio'... e pensare che questi individui non dovevano neanche essere li con me, si sono sbagliati e non dovevano venire da me, li ho ospitati perchè erano spaesati e non riuscivano a capire il perchè avessero sbagliato giorno e sede in cui proporre le loro performances...

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