lunedì 23 novembre 2009

Caos senza motivo

Un famosissimo comico che negli anni 80 era ospite fisso di una famosissima trasmissione seguita da tutti la domenica sera è stato invitato, al giorno d'oggi, a tenere una sorta di conferenza. La conferenza è ospitata a casa mia e il tema è a me sconosciuto. Purtroppo l'affluenza di pubblico è praticamente nulla: ci sono io e altre 2 persone, ovvero un padre con suo figlio, entrambi giovani (sui 45 il padre, sui 18 il figlio) che siedono sul divano della sala e ascoltano questo signore vagamente paffuto e con la barba che parla della sua esperienza. Gia', perchè adesso, penso tra me e me, i comici in età avanzata si mettono a tenere conferenze su temi seri e a parlare delle loro esperienze che spaziano tra volontariato, difesa dell'ambiente, cultura e tante altre cose; oramai va di moda fare cosi': la loro immagine di comici bonaccioni demenziali che eravamo abituati a vedere anni fa e che ci facevano ridere un tempo ora stride un po' con quello che sono diventati ora, facciamo fatica a dimenticarci della loro vecchia maschera, perchè è cosi' che li abbiamo sempre "conosciuti". Tuttavia bisogna pur riconoscere che sanno quel che dicono anche quando tengono questi incontri...
La chiacchierata informale di questo comico finisce e improvvisamente mi ritrovo con amici coetanei in una sorta di videogame in stile anni 90: faccio parte dei "buoni", che devono sconfiggere con cannoni laser delle specie di cubi volanti che mi sparano a loro volta. Con me c'e' Ambro che non conosce il gioco benissimo ma che se la cava bene a sparare a questi invasori digitali. L'ambiente attorno a noi è un po' stilizzato, tipico dei giochi dei primi anni 90 ma comunque sia tutto procede bene e immersi in questo mondo digitale sotterraneo (perchè pare di essere all'interno di enormi grotte) facciamo fuori i nemici passando ai livelli successivi.
Arriviamo a un livello che non è piu' digitalizzato ma è un posto reale vero e proprio: la strada di una montagna di notte sotto una pioggia torrenziale e illuminata dai lampi. La terra fangosa si mescola alla pioggia che scende giu' per la strada sterrata scavata sul lato della montagna e un po' infastiditi da tutto questo bagnarsi arriviamo a una porta, la porta del prossimo livello di gioco: è incastonata nella montagna, è fatta di metallo rigido e spesso ma per entrare... serve una moneta da 200 lire. Nessuno di noi ce l'ha, siamo nel 2000, è roba da anni 80 una moneta del genere! Eppure qualcuno di noi riesce a trovarla e la inserisce nella feritoia posta alla base della porta. Solo che invece di oltrepassare la porta... mi ritrovo a casa mia, è mattina e mi devo alzare per andare al lavoro. Mi affaccio alla finestra e mi ritrovo davanti uno spettacolo raccapricciante: il Po ha rotto gli argini e ha allagato tutta la città: uno strato d'acqua di almeno un metro e mezzo ha allagato tutto e le auto sono quasi ricoperte del tutto dall'acqua, acqua che non è limacciosa ma abbastanza limpida ma non si riesce a vedere il terreno immerso... chissà dove è il mio gatto. Non si sentono grida di gente spaventata, non si sente nulla fuori: solo il silenzio rotto dai movimenti ritmici dell'acqua contro i muri e le auto. Provo ad accendere la luce e funziona: strano mi dico, non hanno tolto l'elettricita'? Sai che corto circuito!!!
Sono preoccupato, non posso fare nulla ora, devo stare al primo piano e tutto ora è allagato...
Poi mi sveglio una seconda volta: è la sveglia e mi rendo conto con sollievo che la realtà non era quella.

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