Mi preparo al peggio, l'aereo sento che fa delle "curve" nel cielo, date dall'accelerazione crescente, poi punta leggermente verso il basso e accelera: mi tengo forte, l'accelerazione è sopportabile e ancora nonostante tutto non eccessiva.
L'aereo si assesta un attimo, poi bruscamente punta verso il basso e l'accelerazione è mostruosa, vedo tutto intorno a me che trema a causa delle vibrazioni dell'intero aereo, mi tengo piu' che posso alle condutture calde metalliche e faccio moltissima fatica a sopportare l'accelerazione e la discesa mai sopportata prima d'ora, è una cosa sgradevole e che mette a disagio, ma devo resistere. Forse solo sulle montagne russe si prova una cosa del genere.
E' finita, mi ritrovo nell'aeroporto con il mio amico che attendiamo sul nastro trasportatore le nostre valigie. Da dietro qualcuno con il dito mi tocca la spalla: è un prete in tonaca nera assieme a una guardia/poliziotto con una pistola semiautomatica grigio metallizzato in mano, stanno verificando che tutti i viaggiatori siano scesi a terra e stiano bene e non accusino qualche strano sintomo di isterismo. Ci guardano, ci riconoscono, ci dicono qualcosa e passano oltre.
Anche questa volta ci è andata bene, nonostante abbiamo rischiato la vita nell'atterraggio.
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