lunedì 17 dicembre 2007

Solitudine e guerra

Sogni fatti l'11 ottobre 2003

Primo sogno
Sono nella piazza della mia città e mi metto a camminare per le stradine piccole e poco frequentate che la circondano. Ad un certo punto salgo delle scale e mi sono trovo in un posto che ha un'aspetto po' medievale tutto in pietra e porfido. Mi fermo a guardare dei grandi buchi nel pavimento che non sono altro che delle aperture nel soffitto della chiesa che si trova sotto i miei piedi, queste aperture sono piu' o meno grandi (e naturalmente chiuse da uno spesso vetro infrangibile), mi sembra di scorgere le persone che sono all'interno della chiesa sotto di me. Arrivano persone dalla scalinata che ho percorso un attimo prima: sono coppie, sono felici e vestono bene, capisco che adesso andranno a festeggiare e a divertirsi mentre io rimarro' da solo a girare per le strade...

Secondo sogno
Mi trovo, temporalmente parlando, in un'anno imprecisato durante la seconda guerra mondiale.
Mi guardo intorno e vedo 2 bambine piccole, una ha un braccio rovinato che non puo' muovere e l'altra glie lo tiene sollevato perchè in questo modo "gli fa meno male". Dico loro che devo portarle all'ospedale altrimenti il braccio peggiorera'. Mi guardo ancora intorno e capisco di essere nella periferia di Verona e so che quindi un ospedale lo trovero' sicuramente e in tempo breve. Li dove sono io ci sono delle case all'ombra di alberi, io sono un po' sudato e mi scappa la pipi', entro nella prima casa che mi trovo di fronte e vado in bagno, poi ci vanno le bambine, esce la proprietaria che non si arrabbia e che ci lascia fare vista la situazione in cui ci troviamo, così entriamo e ci sistemiamo in un'altra stanza di questa casa. In questa stanza ci sono io, il mio collega (spuntato fuori all'improvviso, ma non so chi è nonostante sia famigliare), le 2 bambine e una signora di 50anni seduta su una vecchia poltrona. Io comincio a parlare del futuro dicendo loro che verranno inventate tante cose incredibili, che io provengo dall'anno 2003 e che loro non si immaginano neanche cosa ci sara' nel 2003, dico sempre a loro che non esistono e che sono una creazione della mia mente, che li sto sognando e che sono felice di averli conosciuti. La signora 50enne mi dice che nel 2003 non ci sara' nemmeno perchè sara' gia' morta e allora mi commuovo per questo. Sento che il tempo sta scadendo, tra la realta' e il sogno saluto queste
persone, dico a loro di essere stato contento di averli conosciuti e apro gli occhi, il sogno finisce, sono sveglio.

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