giovedì 24 gennaio 2008

Corsa d'estate in zona collinare

Sono in collina, probabilmente in un paese degli appennini a 2 passi dal mare. E' estate, si sta bene ma il cielo è grigio. Ambrogio mi invita a fare una corsa su e giu' per le colline per raggiungere il paese vicino. Da pigrone quale sono mi lamento un po' dicendo che non ce la faro' mai ad arrivare cosi' lontano fino all'altro paese, e poi tra salite e discese e l'eventuale pioggia la cosa si fa difficile. Tuttavia la sua insistenza mi smuove e comincio a correre con lui, ci sono con noi altre 2-3 persone che conosco ma che non riesco ben a identificare. Corriamo su un sentiero, attraversiamo zone rurali in cui vi sono scalinate che aiutano a "salire" in certe aree collinari, per alcuni tratti in salita io conosco l'esistenza di una scorciatoia: una sorta di sottopasso breve che permette di tagliare il sentiero in curva e in salita. Cosi' facendo sbuco sempre un secondo prima che arrivino gli altri e sono meno affaticato di loro. A un certo punto piove, ma la pioggia non da fastidio: non è troppo fitta e soprattutto è tiepida: abbiamo una canottiera di quelle sportive addosso e la sensazione della corsa, della fatica e della pioggia addosso calda e morbida dà sensazioni uniche e appaganti. Anche questa volta andare a correre ne è valsa la pena, il clima mite e il panorama delle colline con la presenza del mare che si vede in lontananza hanno reso l'esperienza degna di essere vissuta. La pioggia va e viene, ma è solo benvenuta.
Attraversando case immerse nella natura arriviamo probabilmente nel paese, ovvero ci imbattiamo nella prima costruzione sulla strada: una chiesa vecchia fatta in pietra, le mattonelle sono irregolari e piu' o meno grandi e suggeriscono l'idea che siano state prese direttamente in qualche zona dei dintorni. A questo punto le facce di chi corre con me (tranne Ambrogio) cambiano e cambia anche il nostro vestito: ognuno di noi ha un lenzuolo bianco addosso, perchè stiamo per entrare nella chiesa correndo per fare un po' gli scemi. Entriamo dal portone principale e senza fermarci percorriamo la navata centrale ridendo a voce alta e poi usciamo direttamente dal portone "sul retro"; la chiesa fa parte probabilmente di un monastero, ci sono persone attorno all'edificio, il cielo è di un grigio molto chiaro e credo anche che ci sia foschia attorno a noi...proseguiamo nella corsa ma a questo punto tutto si fa confuso e non ricordo piu' nulla.

1 commento:

Unknown ha detto...

Le tue visioni oniriche sono inquetanti :D
Il sogno più terrorizzante che ho avuto è stato quando mia madre mi ha svegliato per dirmi che dovevo sbrigarmi a vestirmi perchè ero già in ritardo per il mio matrimonio :D
MA QUALE MATRIMONIO!!!!!!!
Quasi quasi ne parlerò nel mio post.
Ciao mAX, fa bello. ciaoooooooooooooo