giovedì 31 gennaio 2008

Sogni scoloriti

Primo sogno confuso
Sto girando con una sorta di scooter in una città decadente, deserta per colpa di una guerra. E' la mia città, e giro assieme ad un'altra persona che mi deve far conoscere dei gruppi di sopravvissuti che si sono riorganizzati nella città. Mentre mi muovo tra baracche, palazzi semidistrutti, macerie, strade sterrate sovrastate da un cielo grigio percepisco dall'ambiente circostante una sorta di angoscia, come se stesse per succedere qualcosa, qualcosa che non riesco ben a capire che cosa sia... poi raggiungo questo gruppo di persone, ma non ricordo altro.


Secondo sogno
Mi trovo in un edificio universitario, destinato agli studenti quindi poco accogliente e squallido come se ne costruivano negli anni 60/70 in Italia: stanzoni con luci al neon, armadi di metallo grigi e tristi con porte scorrevoli, muri dipinti per metà con il marrone insulso e depressivo e per metà con quel bianco quasi giallo che arriva fino al soffitto. Tipiche stanze di edifici italiani del cazzo.

Girando qua e la entro in una stanza di queste. Le luci al neon sono spente e una sola finestra è aperta e fa entrare la luce di una mattina o di un primo pomeriggio dal cielo grigio e triste anch'esso. Dalla porta dell'aula entra la luce del neon del corridoio e in eco in lontananza sento le voci di altri studenti che fanno casino o parlano tra loro. Sui banchi e sopra a un armadio metallico di questa aula trovo dei libri, li sfoglio e poi mi metto a leggere. Il primo libro, con carattere uguale a quello della macchina da scrivere, tratta delle modalità di pronuncia e di scrittura di diversi termini matematici e altre parole tecniche italiane scientifiche: mi rendo conto che io ho copiato 2 o 3 capitoli interi così come erano nella mia tesi di laurea. Mi chiedo perchè mai ho copiato della roba così inutile e insignificante da un libro vecchio nella mia tesi, questa roba non serve a niente, perchè l'ho fatto? Mi sento quasi in colpa, ma poi lascio perdere e passo ai libri successivi.
Questi libri presentano una sorta di esercizi di matematica e di problemi di ragioneria infarciti con domande tranello e rompicapi, le pagine sono leggermente ingiallite e il tipo di carattere è di quelli vecchi da tipografia pre-informatica, il solito libro scolastico squallido all'italiana insomma. Mi metto a leggere i problemi e mentalmente li risolvo, altri li devo impostare su un foglio di carta ma comunque ho la soddisfazione di riuscire a trovare una soluzione, insomma non sono un incapace.
Piu' tardi mi ritrovo nella stessa aula con 5 o 6 professori seduti ai banchi, e parlo a loro di questi libri, loro si stupiscono e mi chiedono che cosa ho fatto, cosi' ho raccontato che ho risolto diversi problemi. Increduli mi guardano e mi fanno altre considerazioni... a quel punto però decido di svegliarmi, il sogno è troppo squallido.

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