giovedì 13 marzo 2008

Tre sogni frammentari

Tre sogni diversi, faccio fatica a ricordarli sebbene so che erano pieni di particolari, di rumori, di suoni e sensazioni.

1) I gestori di un noto ristorante di S. Giorgio di Mantova mi hanno invitato sia per scattare foto all'ambiente in cui esercitano tale lavoro e anche per dare suggerimenti e consigli sul come creare e far lievitare al meglio dolci e pane. Per tutto il tempo che sono stato li con loro mi sentivo goffo, impreparato e sotto osservazione e per di piu' pure un po' depresso. Le foto le ho fatte a casaccio, e ho messo subito via la macchina fotografica. Prima di preparare i dolci e il pane aiutando i dipendenti del ristorante sono andato nel loro bagno per lavarmi le mani e darmi una risciaquata alla faccia con l'acqua fredda perchè ero allucinato. Apro la porta del bagno e trovo davanti a me due lavandini affiancati con un grande specchio rettangolare sopra di essi che riflette la mia immagine. Vedendo inoltre che le pareti sono molto lucide simili a specchi vengo colto dal panico per tutto quel gioco di riflessi e luci/ombre, inoltre la luce del bagno è fioca e rende ancora piu' brutta l'immagine del bagno. Cosi' decido di chiudere gli occhi, aprire il rubinetto di un lavandino, sciaquarmi la faccia e uscire subito. In qualche modo i dolci e il pane sono stati creati, ora devono lievitare, e mentre controllo lo stato di lievitazione naturale giro per le sale del ristorante, sono ben tre, due grandi e una piccola collegate fra di loro. Passando dalla stanza piccola a quella grande mi fermo a guardare la tenda che copre il passaggio tra la stanza grande e quella piccola e penso a Valeria che mi diceva che solo pochi giorni fa aveva visto quel ragazzo in carrozzina (che conosciamo entrambi) che pranzava nella sala grande e lei non poteva osservarlo perchè era nella stanza piccola e la tenda impediva la vista. Mi sembra quasi di vedere le persone sedute che mangiano, il ragazzo in carrozzina, la valeria che cerca di scrutare nell'altra stanza... In qualche modo pero' mi sento a disagio in quel posto e devo assolutamente andarmene, scappare via.

2) Nel sogno sto dormendoin camera mia, sono le 7.30 del mattino e nel dormiveglia si insinua un rumore che poi diventa una melodia sempre piu' "forte e chiara" e vengo letteralmente svegliato dal mio cellulare con la suoneria di Bob Sinclair "World Hold On". Capisco che è un suzzarese che mi sta chiamando, ma non so ancora chi è. Vado a rispondere al telefono, è il mio amico Ferro che mi dice se puo' parcheggiare l'auto davanti al mio cancello d'entrata, la deve tenere li solo per qualche minuto perchè ha bisogno di me un momento. Oggi è martedi e c'e' mercato, c'e' traffico e tanta gente che parcheggia nella mia via. La sua auto è quasi incastrata in mezzo ad altre due che quasi gli toccano i paraurti, una davanti e una dietro. Al telefono mi spiega che sta partendo per le vacanze e che ha bisogno di qualche album mp3 di quelli che ascolto io che mi son messo su qualche cd per l'ascolto personale, album da copiare sul suo lettore portatile. Mi dice i nomi dei gruppi che gli interessano, io prendo nota (ancora in pigiama) e scopro che praticamente gli devo dare meta' dei miei cd. Cavolo! Ma quando me li ridara'?

3) In maniera a non chiara, mi trovo in una abbazia benedettina in Italia (o forse di uno stato europero vicino), sono una sorta di turista/visitatore ospitato nella abbazia assieme ad altri ragazzi. L'abbazia è esteticamente molto affascinante, sembra di essere tornati al medioevo e nella chiesa proprio in questo momento si stanno svolgendo una sorta di preghiere cantate in stile gregoriano, quindi si sentono le voci e basta dei frati che cantano. Io sono curiosissimo di guardare l'ambiente in cui mi trovo e soprattutto di fotografarlo perchè è un posto unico e a tratti sinistro ma non pericoloso. Istantaneamente mi ritrovo su una sorta di campanile-torre molto stretta ma alta, attaccata alla chiesa. Sono in cima, ovvero nello spazio dove teoricametne ci dovrebbe essere una campana, ma non c'e' nulla, solo 4 piccole colonne di metallo ai lati della torre stretta che servono per mantenere un piccolo tetto a punta come riparo per chi sale fino in cima. Non ci sono protezioni in cima alla torre, solo queste 4 "colonnine" portanti, a cui bisogna agrapparsi appena saliti, perchè sotto c'e' il vuoto.
Tira un vento forte, primaverilo, vagamente freddo ma cmq sopportabilissimo e quasi gradevole, il fatto è che questo vento rende ancora piu' difficoltoso mantenersi in equilibrio sulla torre, perchè io mi devo tenere saldamente agrappato a una di queste colonne verticali di metallo che altro non sono che tubi simili a quelli usati nelle impalcature dei muratori.
Davanti a me, c'e' una collinetta con delle rovine, e io sono sulla torre per fotografarle. Sembrano rovine di una vecchia chiesta, un po' come nel quadro di Caspar David Friedrich "Abbazia nel querceto", sono un po' inquietanti ma affascinanti e danno l'idea che in questa zona i frati e prima di loro comunità pagane facessero forse qualche rito per scatenare forze occulte.
Sotto di me, guardando verso il basso, vedo che di fianco alla chiesa c'e' il cimitero dell'abbazia. C'e' una tomba nuova, o meglio ce' un buco rettangolare scavato nella terra pronto per ospitare qualcuno. Qualcuno c'e' gia' dentro, morto. Anzi, sono due; due ragazzi, distesi uno a fianco dell'altro a pancia in su, con pantaloncini corti e t-shirt estiva, appena morti. Non c'e' bara, le due persone sono state messe cosi' come sono nel grande buco rettangolare della misura giusta per ospitare due persone. Dall'alto vedo bene le due persone distese, tranne il viso che non riesco a cogliere perchè il cimitero non si trova in linea retta sotto di me, ma spostato sulla mia sinistra.
Attorno a questa tomba cis ono alcuni frati che recitano preghiere e poi discutono fra di loro, mi arrivano a tratti delle parole o delle frasi (portate dal vento quando soffia nella mia direzione) che sembrano in occitano. L'altezza elevata della torre, il vento forte e il guardare in basso mi provoca una forte vertigine, ho sempre piu' paura di muovermi, anche solo per posizionare meglio il piede per stare meglio in equilibrio... a un certo punto vinto dal panico mi lascio cadere di schiena all'interno della torre, cado su delle scale che servono per salire, ma che non avevo mai visto prima. Mi son fatto male nella caduta, attorno a me ci sono altri frati/monaci che vogliono curarmi ma io dico loro che basta un po' di acqua ossigenata sulle ferite sul mio petto e che poi passa tutto. Loro non comprendono, già... sono monaci del medioevo e devo spiegare a loro tutto.


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