sabato 22 marzo 2008

Sono in montagna e sto camminando. Oltre a me sul terreno in pendenza ci sono dei ragazzini che mi seguono. Raggiungo una casa completamente di legno in buono stato in cui vi abita una vecchia donna. La donna mi accoglie senza esitazione, è abituata a incontrare persone e mi parla con un dialetto misto trentino-mantovano-bresciano. Mi spiega (o forse sono io che mi parlo da solo) che la casa è costruita interamente in legno robusto e affidabile, che sono diversi decenni che la casa è in piedi e non ha mai dato segni di cedimento, forse è ancora piu' vecchia, forsa ha 2 secoli.
Entrando noto pero' che c'e' buio dentro, forse la donna vive senza luce elettrica. Mi fa salire al primo piano (non ce ne sono altri) e nel raggiungere il piano sento sotto di me le larghe assi di legno scuro che si piegano senza pero' dare la sensazione di legno fragile. Il legno del pavimento su cui cammino si è iscurito nel corso degli anni e mostra le venature in rilievo. Camminandoci sopra si piega e fa il classico rumode del legno sotto ai piedi, percepisco le vibrazioni forti di questo legno mentre si piega, vibrazioni che salgono su per le gambe e che mi danno una sensazione di sicurezza e calore che dura pero' una frazione di secondo. Ammiro questa vecchia che viva in una casa del genere arrangiandosi in modo piu' che efficace. Ecco, sono arrivato al primo piano seguendo la vecchia. Arriviamo a una unica stanza rettangolare che sembra quasi una mansarda. Invece di avere una o due finestre, tale stanza ha una intera parete aperta, con un solo "muro" di legno alto circa 1 metro e mezzo dal pavimento che serve per evitare di cadere e a cui ci si puo' appoggiare. La luce che entra dalla finestra è data dal cielo grigio che vedo, è una luce quasi accecante perchè le pupille si erano abituate al buio della casa (anche questa stanza in cui mi trovo è buia del colore del legno quasi nero). Tiro fuori la mia macchina fotografica per fotografare la vecchia appoggiata al muretto di legno che guarda fuori, scatto ma la macchina non è rapida con i tempi di otturazione. Ogni volta che premo il pulsante per scattare la foto passano 2-3 secondi e poi finalmente sento il "click" della meccanica. La cosa mi irrita e mi preoccupa.
Successivamente scendo e mi ritrovo fuori con questi ragazzi, alcuni di loro si appoggiano a una parete di legno di questa casa in piedi e poi seduti, come in fila e infine si mette vicino a loro la vecchia anch'essa appoggiata: una buona occasione per scattare foto, i ragazzi vestiti moderni e la vecchia che sembra sbucata dal 1800. Anche qua la macchina fotografica tarda a fare "click"!
Vicino alla casa c'e' un terreno non in pendenza, formato da terra umida (quasi dello stesso colore scuro del legno della casa) in cui vi sono diversi alberi piantati, alberi alti dal tronco cilindrico quasi perfetto, non alzo la testa per guardare le foglie o i rami. I ragazzi cominciano a scorrazzare attravero questo piccolissimo bosco, scavano nella terra, agitano gli alberi e... cadono mele! Alcune mele sono sporche di terra perchè sono state trascinate dai ragazzi. Decidiamo di raccogliere e mettere in un angolo le mele cadute e lasciarle li (non sono nostre), cosi' tutti cominciano a cercare nella terra el mele semisepolte, io ne trovo una ben sporca di terra, vado per metterla nel punto in cui sono accumulate tutte le altre appena trovate e la lancio ma... succede che la mela rimbalza sulle altre, vola in alto e ripiomba su di me entrando dal collo e finendo nella schiena! Mi sveglio con la sensazione di avere terra e un oggetto tondeggiante tra la schiena e la maglietta.

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