giovedì 3 aprile 2008

Primo sogno.

E' pomeriggio inoltrato, sta per scendere la sera e io sto lavorando in una saletta situata all'ultimo piano dell'edificio che sta di fronte a casa mia e che ospita le scuole medie. L'edificio ha un piano terra e un primo piano, piu' una saletta che funge da "terzo piano", unica e che si nota subito rispetto al tetto del primo piano. Dalle finestre vedo passare un uomo di fianco a casa mia, che guarda insistentemente la porta e le mura. Conosco quell'uomo "di vista", soche passa sempre di li e capisco che sta pianificando qualcosa, forse un furto o qualcosa d'altro ai miei danni.
Scende la sera, e io sono in casa, con le luci attese in salotto e nelle altre stanze del piano terra, le luci hanno un colore caldo e sono a incandescenza. Sento bussare, vado ad aprire e mi trovo con un complice di quell'uomo che girava sempre attorno alla casa: gli sbatto la porta in faccia e preso un po' dalla paura sprango la porta e mi allontano dall'ingresso per controllare con le finestre che non ci siano altre persone. L'uomo che tenta di entrare adesso sta cercando un modo di aprire la porta e vedo che tira fuori una sorta di filo elettrico alla cui estremita' si hanno delle scintille e le dirige verso un non-precisato oggetto di metallo che ha tirato fuori dalla tasca, come se stesse "scolpendo" una chiave ad hoc.
Ma io sono cosi' spaventato che scappo dalla mia casa e mi rifugio nella casa di fronte a me (che non è quella in cui stavo inizialmente al pomeriggio), anch'essa illuminata a piano terra da luci a incandescenza. Guardo cosa succede e intanto decido di chiamare il 112, una voce automatica mi risponde dicendo: "premere 1 per informazioni", "2 per problemi seri", "3 se si hanno almeno 47 persone che richiedono aiuto contemporaneamente" e via dicendo. Ma come è possibile che un numero d'emergenza del genere metta una voce automatica lenta e lunghissima? Faccio in tempo a morire prima! Premo il 2 e finalmente mi risponde una voce umana, spiego che nella mia casa il cui numero civico è 43 ci sta qualcuno che tenta di entrare e che io sto guardando il tutto dalla casa di fronte del mio vicino e che sono li' perchè mi conosce e mi ha lasciato entrare. Il fatto è che mentre sto telefonando (con il cellulare) sono all'aperto, e guardo la mia casa nascondendomi nella siepe del giardino del vicino (che sta dall'altra parte della strada). Sento dei tuoni in lontananza, poi forse vedo un flebile lampo, un temporale sta per arrivare, meglio cosi'! In lontananza sento anche una sirena, finalmente stanno arrivando! Ma tutto ora si confonde e mi sveglio.


Secondo sogno.

In un pomeriggio soleggiato, o al mattino inoltrato, in una stanza di un luogo non ben precisato, mi ritrovo a suonare con alcune persone. Io suono la chitarra, l'Ambro il flauto traverso, Alessio il clarinetto, il Ferro forse la batteria, il Bolo il violino. Suoniamo con lo spartito davanti, e siamo anche bravi, io stesso mi scopro piu' bravo del solito perchè erano anni che non toccavo una chitarra e suonare singole note leggendo da uno spartito non lo faccio piu' da tempo. Siamo li per suonare insieme, non so perchè ma va bene cosi'. La musica che facciamo è serena, tranquilla, armoniosa e in tonalità maggiore. Ogni tanto ci fermiamo perchè qualcuno di noi sbaglia qualcosa o non si ricorda piu' come fare un certo passaggio di pentagramma. A un certo punto mi dicono che dobbiamo suonare una canzone che facevamo anche in Oratorio anni e anni fa. Io tiro fuori un quadernone di altre canzoni per cercare quella che mi dicono (il titolo mi sfugge), sfoglio tutte le pagine ma non trovo quella giusta e anzi a un certo punto, a circa metà del quadernone, ho le pagine piene di foto vecchie: campi scuola, persone conosciute a 15-16 anni, momenti passati insieme...ma poi vedo che non sono foto che ho scattato io o che mi riguardano anche se sono foto che riguardano momenti che conosco. Gli altri ragazzi hanno gia' trovato la canzone e si sono spostati tutti in un'altra stanza per suonare insieme a tante altre persone che li aspettavano in quell'altra stanza. Io rimango li seduto, con la chitarra sulle ginocchia, un po' stupito per non trovare la canzone e nello stesso tempo non intenzionato ad andare di la a suonare perchè non ho le note e non mi va di cantare quella canzone sebbene mi ricordi le parole.

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