martedì 29 aprile 2008

Vivo in un paese sulla costa del mare, forse in liguria, un paese dove il vento soffia sempre, il mare non è mai calmo ma sempre un po' agitato, quel tanto che basta per sentire continuamente il rumore delle onde che si infrangono sulla riva di sassi. Per qualche assurdo e/o sconosciuto motivo devo fare un esame scritto, devo rispondere a delle domande "aperte" per entrare a far parte del di questo paese marinaro in via definitiva. Non proprio del paese, ma della gente che vi abita. Devo unirmi a una sorta di comunità, fatta quasi esclusivamente di uomini (che tristezza) che si fa chiamare la "compagnia di Gesù". Queste persone girano con una sorta di coperta di lana sulla testa che arriva fin giu' ai piedi: un po' come nei film biblici. Tutte le facce di questi ragazzi sui 30 anni hanno la barba scura, gli occhi scuri, lo sguardo leggermente invasato in cui si legge la loro convinzione ed orgoglio ad appartenere a questa comunità di invasati religiosi.
Io non so perchè sono qua, ma devo fare questa prova scritta. La "sede d'esame" è una sorta di portico senza colonne che si trova al piano terra di un edificio vecchio di qualche secolo. Tale edificio, dalle pareti grigie e annerite, poggia direttamente sulla spiaggia di sassi ed è a poche decine di metri dal bagnasciuga (anch'esso fatto di sassi ellittici tondeggianti modellati dall'acqua) e il portico guarda direttamente al mare. Io arrivo sotto al portico dove mi aspettano questi ragazzi, sono disposti attorno a me e stanno appoggiati al muro e alcuni in piedi attorno a un vecchio tavolo rettangolare fatto di assi di legno scuro. L'unica luce che illumina il portico sembra essere quella di alcune candele abbastanza forti. Mi siedo dando la schiena al portico. Fuori, il cielo è annuvolato come se fosse tramonto inoltrato ovvero il sole non si vede piu' e rimane quel blu sempre piu' scuro che anticipa la sera... o forse no, forse è l'alba ma di questo non sono certo.
Mi danno un foglio protocollo a righe, di quelli che si usano a scuola, vi sono 3 domande scritte a mano sulla prima facciata, distanziate fra di loro di una decina di riche vuote in modo tale che si possa scrivere la risposta. Le domande sono a sfondo religioso, chiedono spiegazioni di concetti o descrizione di eventi biblici da sapere "a memoria". Io non ho studiato, mi ricordo vagamente qualcosa e scrivo qualche frase ma è faticoso anche scrivere 5 parole di fila: la carta è fatta in modo tale che la biro "scivola" e bisogna calcare con la mano. Insomma non riesco a scrivere tantissimo e poi questa storia dell'esame non mi interessa, cosi' come tutti questi ragazzi invasati.
In qualche modo riesco ad andarmene via da questo posto e mi ritrovo nel paese: il cielo è sempre scuro, si oramai sono certo che è il tramonto inoltrato, un vento freddo e non troppo forte soffia costantemente fra le case. Non esiste alcuna luce per illuminare le strade strette che permettono di girare tra le case, gli edifici hanno aria decadente, le finestre sono tutte chiuse con le tapparelle abbassate, trovo una o due vecchie silenziose che camminano... Successivamente, in qualche modo che non ricordo, ritorno sotto al portico di quel palazzo a fare un altro esame, questa volta piu' interessante e in cui mi sento piu' preparato (nonostante non abbia studiato) e comincio a rispondere alle domande scritte quando una ragazza presente sotto al portico mi interrompe e dice che prima devo finire di rispondere alle domande del primo foglio protocollo, ovvero quello che ho lasciato in sospeso prima e in cui non sapevo che scrivere! Mi dice che è necessario, altrimenti non è valida la seconda prova. Questo fatto mi scoraggia, mi intristisce e soprattutto mi fa chiedere chi cavolo sono questi invasati che vivono in questo paese deserto e cupo.
Anche da questa situazione riesco ad uscire e mi ritrovo a parlare della mia esperienza appena vissuta con alcuni ragazzi del mio paese, sono all'aperto e la luce è quella di un mattino dal cielo grigio ma non da pioggia. Non ricordo altro, se non che raccontavo e chiedevo informazioni a loro su questa fantomatica "compagnia di Gesù". Roba da matti.

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