domenica 22 giugno 2008

Ancora solo

In un improbabile mattino di aprile o di settembre (clima mite, giornate ancora abbastanza lunghe) decido di portare la mia amica Grazia, con Valeria e a una terza persona, a fare visita a un posto particolare, una sorta di grande supermercato distribuito in una costruzione seminterrata fatta di corridoi, stanze, scalinate tutte accessibili dal pubblico. Le persone entrano, visitano le stanze disposte come negozi ma il fatto è che è un unico negozione gigante disposto come i classici centri commerciali. Per accedere a certe altre stanze si cammina attraverso corridoi e scalinate che portano al livello del terreno, mentre gli acquisti si fanno nel piano seminterrato. La terza persona con noi è la più improbabile di questo mondo: Giuditta. Camminando con loro tre la perderò quasi subito tra corridoi e scalinate, fino a dimenticarmi di lei.
E cosi' faccio i miei acquisti in questo luogo pieno di gente che cammina, parla, passeggia come a un normale centro commerciale, anche se questo non lo è. Illuminati da luci al neon, gli scaffali offrono tutto ciò che si può trovare nel settore casalinghi, hobby, pulizia, e anche quegli oggetti che si trovano nei negozietti che vendono a 1-2 euro. Io ho preso qualcosa, non ricordo esattamente, ma c'erano due tazze grandi, le "mug" che oramai si trovano ovunque. Hey guarda, c'e' il parroco di Suzzara, salve! Pure lui qua, cavolo deve essere un posto che attira tutti! Pero' a questo punto ho perso tutte le mie donne. Comincio a camminare per i corridoi, salgo scale, scendo scale, rivedo la luce del sole per qualche secondo e poi ecco di nuovo le luci al neon e le pareti bianche, le piastrelle quadrate e beige del pavimento... ma di loro nulla.
Certi passaggi da una parte all'altra dell'edificio sono a cielo aperto, cosicchè da terra si vedono le persone che camminano a 3 metri sotto di te.
Comunque in qualche modo mi ritrovo a livello del terreno, all'aperto, e un'altra persona suzzarese improbabile mi sta parlando e mi descrive meglio il posto: con determinazione ed educazione mi dice che tanta gente ci va spesso, e non tanto per comperare ma per ritrovarsi inquesto posto vasto, dove ci si puo' sistemare in qualche angolo di qualche sala a parlare, a rivedersi, a conoscersi e a far nascere cosi' nuove amicizie o chissa' quant'altro. Mi dice che è normale che io non trovi le mie amiche, perchè anche loro si sono lasciate prendere dal fascino del posto e lo stanno percorrendo tutto, se lo stanno godendo, forse staranno parlando con gente nuova o acquistando qualcosa di carino.
L'uomo che mi parlava se ne va lasciandomi solo e una vena di malinconia oramai mi prende e non mi lascia piu': io non ci vado mai in quel posto, lo evito, non sapevo di tutti questi movimenti di persone che "si divertono" li dentro... Torno a cercare ancora le mie amiche ma oramai so che le ho perse li' dentro...so' pure che devo fare una sorta di performance teatrale, sempre in quel posto li, e mi preparo per farla anche se la malinconia mi sta affondando i suoi artigli sempre di piu'. Che triste giornata questa, passata a camminare ancora da solo, forse l'unico sfigato li dentro sono io.

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