martedì 17 giugno 2008

Primo sogno.
Mi devo trovare, in un pomeriggio d'estate, con i ragazzi dell'oratorio che hanno fatto lo spettacolo recentemente. Il luogo di ritrovo è una sorta di parco a base rettangolare, tale rettangolo (piuttosto grande) è riempito interamente da un prato d'erba verde, ben nutrito e dal colore pieno. Attorno a questo rettangolone c'e' una strada sterrata larga quanto due corsie in cui far passare le auto, la strada è coperta da ghiaia e si vedono i segni dei pneumatici di auto passate di li precedentemente. Di fianco alla strada sterrata, a mo' di "confine", sono piantati a equa distanza degli alberi che assomigliano a pioppi ma non molto alti, anch'essi rigogliosi e verdi. Insomma un rettangolo di erba circondato da una strada sterrata a sua volta "rinchiusa" tra una fila di pioppi. Oltre questi pioppi c'e' una sorta di deserto illuminato dal sole, un deserto non fatto di sabbia, ma di terra della pianura padana che pero' ha lo stesso colore chiaro della sabbia desertica. Io mi devo trovare a un "angolo" di questo rettangolo con questi ragazzi, riflettere con loro su temi importanti della vita, o comunque fare 2 chiacchiere a tema libero purchè sia un argomento importante e non banale sulla vita, e poi finito di parlare ci spostiamo un'altro angolo dei 4 che compongono il parco, è un gesto che ha solo valenza simbolica. Eccoli qua con me, riconosco le facce ma manca qualcuno, manca S., F., G., la prima non ha impegni e dovrebbe esserci e questo mi intristisce molto, le altre due invece hanno da studiare per l'esame di maturità e quindi non ci sono, anche se sono giustificate la cosa mi mette dispiacere perchè queste tre persone sono quelle a cui al momento sono piu' affezionato.


Secondo sogno.
Mi ritrovo a fare una grigliata con persone che conosco poco, sono stato invitato da loro perchè so di essere diventato in questi ultimi anni una persona "importante", non un vip ma quasi, posso cioè permettermi di avere a che fare con qualche vero vip o persona che ha una certa importanza ed è conosciuta in diverse zone d'Italia. A un certo punto infatti ecco che arriva una persona che in passato era famosa per aver fatto qualche film, io la saluto gli do' una pacca sulla spalla e faccio qualche battuta, tutti ridono, io mi sento contento di ciò, perchè se ho conosciuto qualche persona "famosa" che ha segnato un po' la storia del cinema o comunque ne hanno parlato i giornali, vuol dire che mi sono guadagnato la sua fiducia con i miei sforzi personali, e che quindi posso permettermi anche un pochino di fare il gagliardo, senza strafare.
Mettiamo su una musica dallo stereo e cominciamo a chiacchierare. A un certo punto pero', come nei film, mi vedo inquadrato assieme a tutti i presenti come da una telecamera che piano piano si allontana e va a inquadrare altre persone li nelle vicinanze: la musica dello stereo si continua a sentire in lontananza ma ora la telecamera inquadra nuove persone. Questi sono i ragazzi ceh ho lasciato nel parco prima, tra cui c'e' anche S. che in precedenza mancava. S. è seduta sopra un tavolo, con le gambe penzolanti, e sentendo la musica dice "bella questa canzone, la conosco", con lei ci sono tutti gli altri... La cosa triste è che loro sembrano persone di serie B, che devono stare lontane dalle persone di serie A che stanno facendo il barbecue, e tra queste ci sono io. Questo fatto mi lascia perplesso e mi piace poco, mi lascia una sorta di malinconia, perchè mi dispaice vederli li "da soli" e separati da noi, quasi come se fossero la servitù di una famiglia nobile che deve stare lontana da chi fa parte della classe sociale piu' alta... tutto ciò mi mette una sorta di crisi di coscienza.


Terzo sogno.
Ho una macchina fotografica compatta analogica, e solo 36 scatti da fare. Sono in una sorta di posto turistico di montagna, in trentino forse, in una valle circondata da monti non troppo alti. Il sole illumina tutto, probabilmente sono le ore 10 o comunque non piu' tardi di questa ora data la luce limpida e "bianca" del sole, il cielo è azzurro, di quell'azzurro vivo e che tende al blu che è caratteristico delle giornate limpide e fresche di montagna: lo fotografo con la mia macchinetta che sovrasta le montagne e la valle. E' bellissimo questo posto, è sano, è salubre, è unico.
Guardo in alto verso un monte dove si trova una sorta di piccolo centro abitato e intuisco che è un luogo affascinante, da vedere assolutamente, pero' bisogna salire sulla montagna e a me questa cosa mi preoccupa perchè da pigrone quale sono non ho voglia di fare fatica e muovermi per andare fin lassù. Per arrivare non c'e' un sentiero: si utilizza una sorta di corda lunga a cui ci si lega, e questa corda grazie alla forza centrifuga (impressa da non so quale macchina a motore o rincorsa fatta a piedi o cose del genere) permette di salire sempre piu' su fino a ritrovarsi sulla cima. Una ragazza conosciuta da poco ridendo mi dice che devo andare, che ne vale la pena, e mi prende in giro per la mia pigrizia e dice che sono un orso, uno che si lascia sfuggire questa possibilita'. Allora accetto, mi lego a questa lunga corda colore marrone-terra e vincendo un po' le vertigini lascio che la corda mi sollevi: la corda si comporta un po' come un tentacolo, ha forza propria ma non fa altro che sollevarmi da terra tenendomi vicino alla parete della montagna. Fa effetto vedere i propri piedi sospesi da terra e sapere che solo una normale corda mi solleva e mi tiene "in volo", è una sensazione strana, un misto di paura, fascino, euforia e spavento. Eccomi, sono in cima e a circa 200 metri da me vedo gli edifici costruiti: un castello medievale bellissimo e un altro palazzo forse rinascimentale o ottocentesco. Una piazza fatta interamente da piastrelle opache precede questi edifici, ed è la piazza che mi ritrovo non appena sono stato posato dalla corda-tentacolo. Su questa piazza ci sono i turisti che si godono la vista dall'alto, il sole e che si preparano a visitare il castello. Noto che ci sono delle suore, immobili, intente a guardare il panorama, poichè la piazza è a strapiombo sulla valle. Anche io mi godo il panorama e il sole: è ancora piu' forte a questa altezza, ancora piu' "bianco" nella sua luce, ancora piu' limpido e assieme al clima fresco mi fa venire voglia di non abbandonare piu' questo posto. Scatto foto, sperando che vengano bene nonostante mi azzardi a farne qualcuna in controluce (il sole me lo trovo quasi in faccia ma non mi infastidisce gli occhi), il cielo è bellissimo e spero proprio di non aver rovinato i pochi scatti che mi rimangono. Faccio foto anche ai due palazzi in lontananza, usando lo zoom incorporato della macchina, sono felice per queste foto perchè sono poche ma buone, anche se la macchina mi segnala che sono arrivato a 25 scatti (ne mancano ancora 11) e quindi devo usarli con parsimonia per scattare le foto piu' belle nei palazzi.
Tuttavia, per motivi a me sconosciuti, non riesco ad entrare nei palazzi e mi limito a fare altre foto all'esterno. Poi mi pare di prendere la via del ritorno e ritrovarmi ai piedi della montagna, ma non ne sono sicuro, il sogno si fa confuso e mi rimane un pensiero fisso: spero che le foto siano venute bene, perchè le voglio rivedere, le voglio sviluppare, non voglio che siano andate perdute per sempre in un sogno, voglio che rimangano.


Quarto sogno
Sto guardando delle foto, delle foto fatte in un locale che ero solito frequentare fino al mese di marzo 2007. Queste foto fanno parte della pubblicita' che il locale fa di se stesso, ovvero che i gestori hanno voluto fare per promuverlo. Tra queste foto ci sono io assieme ai ragazzi che frequentavo sempre in quel locale. Sono presente in quasi tutte, e sono quelle di carnevale, eccomi in posa in un certo modo, eccomi che sorrido o che assumo espressioni da scemo. E sono insieme a quegli altri ragazzi.
Ma c'e' qualcosa che non torna: queste foto sono datate 2007, e nel 2007 non ho mai fatto foto del genere, sono foto improbabili, anzi foto che non esistono proprio. Oltre alle foto c'e' un testo che mi viene letto da qualcuno che si trova di fianco a me, il testo sembra una poesia e descrive in modo poetico e quasi nostalgico gli eventi rappresentati dalle immagini. Questo volantino insomma deve un po' del suo successo anche a me perchè nelle foto ho saputo essere fotogenico e quindi chi guarda le foto si fara' una idea positiva del locale. Ma tutto questo non avverrà mai, perchè il volantino, le foto, il testo non esiste, e le persone che vi sono immortalate oltre a me non ci sono più.

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