mercoledì 27 agosto 2008

In una discarica le cui mura bianche delimitano lo spazio pieno di macerie e oggetti impilati l'uno sull'altro, mi ritrovo seduto su una pila di piastrelle da pavimento, quadrate, in buono stato che provengono da qualche casa qua vicino. La pila è cosi' alta e solida che non ho problemi a rimanervi seduto sopra. Tutto è in bianco e nero. Macerie, pietre, oggetti metallici piu' o meno grandi e arrugginiti giacciono in questo posto che sembra abbandonato da tempo. In questo posto silenzioso e per nulla accogliente ci sono io e un vecchio, un vecchio con barba bianca lunga e capelli anch'essi lunghi bianchi, tutti arruffati. Ha addosso solo una sorta di lenzuono bianco e stirato, indossato come Gandhi nei filmati d'epoca. Non mi dice nulla, sta vicino a me e mi guarda con espressione serena e interrogativa nello stesso tempo. Vedo la sua fronte spaziosa, le rughe dritte, la pelle abbronzata ma non troppo consumata. Di fronte a me, a poca distanza, appoggiata sopra qualcosa di non ben identificato, sta un televisore di legno di quelli anni 70, con il vetro satinato ma crepato e in parte assente nell'angolo in alto a destra. Il televisore pero' proietta immagini a colori, in movimento, che si vedono bene. Sono ricordi, i miei ricordi passati che vedo e che riconosco subito: persone che sento poco o che non vedo quasi piu', eventi che avrei preferito "rivivere meglio" e cose del genere. La malinconia e' opprimente come la poca luce che illumina tutto l'ambiente: luce di un tramonto estivo avanzato, tipo quello di questi giorni...

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