domenica 14 settembre 2008

E' un giorno di festa in un paese imprecisato della pianura padana, forse è domenica mattina, il sole splende e il cielo è di un azzurro chiaro. Un ragazzo che partecipa alle feste si trova al primo piano di un palazzo rinascimentale e si sporge dal muretto per guardare la piazzetta sottostante dove diverse persone chiacchierano, si divertono, ballano e cantano. Vicino a lui ci sono altri ragazzi giovani che chiacchierano tra di loro. Il ragazzo si allontana dalle feste, si ritrova improvvisamente seduto davanti a una scrivania a cui sta acceso un computer, monitor e tastiera si trovano davanti a lui accesi. La scrivania è posta in un angolo di un salone, forse un salone di una scuola utilizzato per laboratori all'interno del palazzo rinasicmentale. I muri sono colorati di bianco e alla sinistra del ragazzo, sul muro laterale, vi è una grande finestra rettangolare con la base piu' grande dell'altezza. La finestra da' in qualche modo sulla piazza, e sebbene sia chiusa da un unico infisso di vetro si sentono arrivare le voci di ragazzi che cantano insieme con la chitarra. Il ragazzo ha un pensiero che gli corre in testa da tempo,vede se stesso vecchio a 70-80 anni di età ed è scosso da una profonda tristezza, è turbato: quando arrivera' a quell'eta' tutti saranno invecchiati assieme a lui, non ci sara' quasi piu' nessuno dei suoi amici, tutto sara' cambiato e che vivra' sapendo che presto arrivera' la morte. Ha paura di questo evento, si sente abbandonato. Dalla finestra si sentono i ragazzi con la chitarra cantano una canzone il cui ritornello è "...Ma io sarò qui...", una canzone nello stile di quelle "di chiesa" pensa il ragazzo-vecchio, ma in quel momento di assoluta tristezza e solitudine, quel verso della canzone sembra dargli una speranza: tra la vecchiaia, la morte incombente, il mondo che cambia e tutto cio' che si consuma ed è destinato a finire qualcosa rimane, perchè quel verso forse si riferisce a Gesù o a Dio, che sara' sempre li con lui nonostante la fine.
Davanti al computer, il vecchio manda un messaggio a un suo amico, chiedendogli: "mi manderesti quella frase che hai scritto riguardo a quell'uomo che sente il desiderio di ritornare in un utero materno?", ma non riceve risposta, il suo amico non è collegato a Internet, o forse non c'e' più perchè è morto prima di lui.
Preso da tanto sconforto, l'uomo davanti al pc comincia a piangere ascoltando le note della canzone che i ragazzi cantano serenamente la fuori, con il ritornello famoso "...ma io sarò qui".

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