mercoledì 10 dicembre 2008

Tre sogni semplici, che ricordo a fatica, brevi e quasi banali ma angoscianti, ovvero non riuscivo ad evadere dalle situazioni in cui mi trovavo ed ero "obbligato" a rifarle quasi all'infinito.

1° sogno
E' estate e sono in campagna e guido l'auto, la parcheggio in quello che sembra un campo di mais rigoglioso, so che nascosto tra le piante c'e' una persona che con un fucile cerca di sparare a chiunque si ferma li. Io cerco di evitarla, o abbassandomi o cercando di stare il meno possibile fermo in quel campo. La mia auto è vecchia, avra' 20 anni, scassata, sporca di sabbia o di terra secca dal colore marrone chiaro tipico dei campi della pianura padana. Il colore della mia auto è di un rossiccio scuro tendente al marrone. Il sole è alto e illumina in modo forte la scena. Riparto con l'auto ma poi ritorno al punto di partenza: il campo di mais.

2° sogno
Sono a Mantova, in zona centro, e mi è giunta voce che un prete di una delle chiese della città è un uomo che va a donne. Decido di spiare le sue conversazioni che fa nel suo studio e lo faccio con un telefono spia, un cellulare nokia N70 grigio appositamente modificato. Faccio finta di dimenticare tale cellulare su una seggiola del suo ufficio e a poca distanza chiamo il suddetto telefono. Come un buon telefono spia, il telefono non suona ne' da segni luminosi, si limita a trasmettere l'audio che riceve dallo studio. Cosi' i miei sospetti vengono quasi confermati. Decido di andarmi a prendere il telefono, passando per una piazza di Mantova affollata (forse è autunno o primavera, non c'e' freddo, solo un caldo non soffocante), rientro nell'edificio e ritorno a salutare quell'uomo, dicendo di essermi scordato il telefono. Prendo in mano il telefono, non sembra originale, anzi è fatto di plastica "brutta", sembra quasi un giocattolo, il tenerlo in mano non mi da la sensazione di un oggetto robusto, anzi... pero' sono preoccupato da questa storia del prete e devo in qualche modo sgamarlo. Cerco qualche altro indizio nei dintorni pur sapendo che devo rimettere quel telefono nel suo studio...

3° sogno
Sono in una aula di una scuola, una aula di quelle "anni 80", essenziale in tutto: banchi, colore delle pareti, lavagna. Scarsa luce. E' in atto un compito in classe e io sono seduto in prima fila a fianco di un ragazzo che conosco da tempo e che attualmente lavora con me (Massimiliano). Seduto di fronte a noi c'e' il professore, un noto attore italiano (S.C.) che senza cattiveria ma in modo severo fa affermazioni su di me quando chiedo chiarimenti sul tipo di domande che mi ritrovo sul foglio e a cui devo rispondere. Critica me ma fa complimenti a Massimiliano perchè è capace di fare domande con uno stile piu' raffinato, pacato e riservato.

4° sogno
Sono un personaggio di un mondo inventato, ho la forma di un orsacchiotto e vivo in un mondo popolato da pupazzetti come me. In qualche modo pero' io cerco sempre di scappare da questo mondo ma qualcuno piu' grande di me mi prende e mi riporta al luogo da cui scappo, una sorta di pupazzo piu grande con una specie di "tentacolo" fatto a forma di striscia rossa di tessuto. Non parlo, nessuno parla li, è solo una specie di mondo limitato da pareti bianco crema, e devo scappare perchè non mi ci trovo bene, voglio la mia liberta'. Pero' questo essere (che non è brutto a vedersi) mi riprende con la sua striscia e mi riporta indietro.

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