Mi fermo, esco dall'auto: alcune persone vanno incontro al loro destino, sedute a un tavolo, io le prendo per il braccio e cerco di muoverle e di spronarle, io non demordo. Ma loro sono inamovibili, con la testa bassa che guarda un punto fisso oltre la superficie del tavolo, mi ripetono: "io sto qua, ho deciso, rimango qua". E mentre grido qualcosa a loro penso anche alla mia fuga ma è troppo tardi, dall'alto la lava sta colando ovunque sulla Terra, come il sangue su un muro in un film dell'orrore, la vedo colare davanti a me, ora è pochi centimetri sopra la mia testa, non c'e' piu' niente da fare, chissà quanto farà male.
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