giovedì 1 aprile 2010

Sotterranei violenti

Vi sono un dedalo di sotterranei a varia profondità sotto la città in cui vivo e sono popolati da gruppi di uomini appartenenti a vari gruppi mafiosi: essi sono violenti e fanno paura a tutti, anche a me. A questi sotterranei, identici a delle vere e proprie catacombe, vi si accede scendendo nelle cantine o nei piani interrati delle case, vi sono porte e passaggi che portano a diversi metri di profondità e direttamente nelle zone "calde" popolate da queste persone. E' notte e ho paura, perchè sento le voci di queste persone che si aggirano nei dintorni delle case da sottoterra. Qualcuno di questi è uscito e cammina per le strade semi-illuminate da lampioni di luce gialla tutt'altro che luminosa.
La paura mi porta a scappare, lontano, in un'altro paese che si trova a distanza di qualche decina di chilometri dalla mia casa, sperando di scappare da questi criminali. E cosi' mi ritrovo in questo paese del veneto vicino al confine con la provincia di Mantova, assieme ad amici, ad assistere a una sorta di messa o requiem o cerimonia dedicata ai defunti: essa si svolge inun edificio dalle pareti bianche illuminate da forti luci al neon di cui pero' non vedo la collocazione. Un coro che non vedo canta lamenti funebri e un prete di cui sento solo la voce officia alla cerimonia, assieme a me vi sono gli amici in silenzio, l'atmosfera è di una cerimonia solenne ma molto, molto malinconica.
A un certo punto della celebrazione, tutto il pubblico, me compreso, scende in un piano interrato dal soffitto basso e anch'esso illuminato a giorno da luci al neon bianche, in questo luogo vi è una sorta di cimitero con le bare di legno scuro (e perfettamente conservato) disposte ordinatamente su una sorta di panchine basse. Qui la cerimonia prosegue onorando i morti e cantando sempre quei canti lamentosi ma solenni.
Penso che dovrei essere al sicuro ma essere nel piano interrato mi fa capire che i sotterranei, anche se meno frequentati, arrivano anch'essi fino a qua, e da qualche parte ci deve essere una porta, un passaggio, una scala che va ancora piu' in profondita' e che da' su una porta di accesso verso i sotterranei popolati da quegli assassini. Forse anche qua mi troveranno, forse anche qua faranno una strage, avverto la loro presenza anche se lontana. Rimango all'erta, anche quando si risale al "piano terra" e la cerimonia finisce. E' ancora notte e sono tutt'altro che rilassato.

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