venerdì 13 agosto 2010

La festa rovinata

Una mia amica mi invita alla sua festa d’estate che ha organizzato a casa sua. Mi da’ l’occasione di fare foto liberamente e di girare per tutta la casa senza problemi. Tra tutti gli invitati (alcuni di essi li conosco, altri ovviamente no) vi è anche una sorta di buttafuori, di guardia che gira per tutta la casa per controllare che la festa proceda senza seccature o persone moleste. La villa, in effetti, non è piccola, e le stanze e gli angoli in cui si puo’ fare baldoria sono diversi.
Succede l’inevitabile, bevo troppo e l’ubriachezza molesta mi fa diventare geloso, arrabbiato, attaccabrighe e rompiscatole: alla mia amica non resta altro da fare che lamentarsi con me e incaricare la l’uomo-buttafuori di spingermi (senza troppa violenza) verso il cancello dell’abitazione. Io protesto, litigo con questa ragazza e il buttafuori che non ne vogliono sapere di lasciarmi girare ancora nella casa. Un misto di malinconia, tristezza e solitudine mi pervade, il tutto reso ancora piu’ doloroso dall’effetto dell’alcool che rende tutto piu’ drammatico e vagamente onirico.
Continuo a girare attorno a questa casa, dispiaciuto e incazzato, perchè era bello stare li, in mezzo a quei ragazzi, a scherzare... ma so anche di avere avuto qualche comportamento sbagliato, soprattutto nei confronti di quella ragazza. So solo io il perchè di questo comportamento, e tristemente lo tengo solo per me.

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