sabato 4 settembre 2010

Sparare

“Tu punti il fucile, e quando loro lo tirano fuori dalla scatola e lo lasciano cadere, gli spari. Semplice.”
Così mi viene detto da un non ben precisato individuo dalla voce pacata ma che di sicuro nasconde un passato fatto di azioni violente e illegali/immorali.
E cosi’ prendo su la mia scatola di cartone, di dimensioni tali da poter stare sotto a un braccio e su cui vi è incollato sopra un adesivo con scritto il nome, in caratteri grandi, di una compagnia di ragazzi che fanno intrattenimento alle rievocazioni storiche medievali.
Arrivo a destinazione ed entro in una particolare stanza di un edificio: l’illuminazione è al neon, uniforme ma non vedo il soffitto ne’ le luci (forse sono posizionate molto in alto), i quattro muri sono coperti da piastrelle semi-lucide bianche e io sono su una sorta di corridoio fatto di metallo bucherellato, simile a quelle strutture delle scale delle uscite di sicurezza, sospesa circa a meta’ della stanza. Sotto di me, il pavimento grigio e uniforme. Sembra la stanza di un macello, e in effetti sono li’ per uccidere animali.
Ad attendermi su questa piattaforma vi sono altre 4-5 persone sui 30 anni vestite alla buona, camicia marrone scura stropicciata e jeans, barba di 3 giorni per esempio e una espressione del loro viso tipica da farabutto.
Appoggio la mia scatola su un tavolino che si trova anch’esso su questa piattaforma e tiro fuori il mio fucile e le cartucce. Porgo la scatola vuota a uno di questi malviventi che notando l’adesivo assume una espressione inequivocabile e dice: “no, meglio nascondere questa scatola, anzi, distruggiamola”.
Vicine a noi vi sono altre scatole piu’ grosse impilate una sull’altra in modo da formare una sorta di mucchio: una di queste scatole viene presa, viene aperta e ne viene tirato fuori un maialino dal colore marrone che presenta una leggera peluria (assomiglia vagamente a un cinghiale). Il maialino viene lasciato andare e corre via lontano da noi, verso la porta di uscita ma non fa in tempo a raggiungerla che io ho gia’ puntato il fucile e ho gia’ sparato, la pallottola lo centra ed egli muore all’istante. Il fucile non emette il classico suono dello sparo, ma solo un piccolo rumore sordo.
Questa procedura si ripete diverse volte, un maialino sfugge pure al controllo e devo freddarlo da lontano usando il mirino del fucile come se fossi un cecchino, ma sono bravo e lo centro quasi subito.
Mi sento strano a fare questa cosa, perchè so in cuor mio che sto compiendo qualche atto illegale o immorale, non so perchè lo faccio, qualcuno me l’ha ordinato con la forza credo.
Entra ad un certo punto un uomo di colore, alto, grosso e pelato, vestito meglio di noi, parla lentamente e con sicurezza e mentre sono li che uccido quegli animali lo sento parlare con gli altri individui: parla delle sue avventure con donne e delle sue “missioni” in cui ha ucciso persone. Non mi piace per niente costui, e avverto che sta per succedere qualcosa di molto spiacevole a me e a tutti gli altri. Infatti uno degli uomini che sta parlando con lui a un certo punto tira fuori una sorta di coltellino e infilza colui che si trova di fianco, io ho ancora il fucile in mano mezzo carico e mi allontano temendo per la mia vita ma nello stesso tempo sparo un colpo all’uomo di colore che ci vuole ammazzare tutti. Cade, sembra che svenga, poi si rialza, barcolla, zoppica e mi insegue (oramai ci troviamo sul pavimento sottostante io e lui) perchè il colpo non ha leso in modo grave il suo fisico possente, allora riesco a sparare un altro colpo e finalmente cade a terra... tutto è ancora confuso perchè lassu’ sulla piattaforma si stanno ammazzando ancora, e tutto ciò non è bello, anzi, è una situazione bruttissima in cui non so ancora se ne verrò fuori.

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